MESSINA. Contrordine, la fusione tra Cas e Anas non si farà più. Il progetto che avrebbe dovuto portare alla creazione di una nuova società controllata per il 51 per cento dall’azienda statale è stato infatti bloccato in commissione Bilancio dall’Ars. Una mossa da 80 milioni di euro che avrebbe dovuto  migliorare la disastrosa situazione delle autostrade siciliane, ma che in realtà sarebbe servita innanzitutto per salvare il Cas, oggi sommerso dai debiti. 

Una “bocciatura” che non è andata giù al presidente Rosario Crocetta, che in una lettera indirizzata all’Assemblea regionale ha parlato di “grave errore che danneggia i siciliani”, unitamente allo scioglimento di Riscossione Sicilia e dell’Aran.

Dello stesso avviso il presidente del Consorzio Autostrade Siciliane Rosario Faraci, che in una nota illustra i vantaggi all’efficenza del servizio che comporterebbe la fusione. “Si tratta – spiega – di una significativa scelta manageriale finalizzata alla creazione di una società unica mista CAS–Anas, sottoforma di spa, per gestire la rete autostradale esistente ed implementarla della parte ancora non realizzata, assicurando i livelli delle migliori autostrade europee, con una gestione efficiente e agile, che consenta interventi veloci, una spesa programmata, e l’immediata conseguenzialità tra decisioni ed attuazione. Una importante iniziativa di ingegneria politica ed economica senza alcun onere per la Regione e per il Cas. Una svolta attesa da tempo dai Siciliani che hanno diritto di usufruire di un moderno ed efficiente sistema di trasporti autostradali che colleghi tutti i maggiori centri dell’isola”.

 

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