MESSINA. “È strano che proprio il giorno in cui la delibera arrivava in Giunta, qualcuno ha pensato bene di organizzare una conferenza stampa per sollecitarne l’approvazione”. È Santi Daniele Zuccarello il bersaglio dell’assessore con delega al Benessere degli Animali, Daniele Ialacqua, che in una nota prende di mira il consigliere comunale: “non sa di cosa parla”. L’oggetto del contendere? Il randagismo, e nello specifico l’approvazione di una delibera da parte della Giunta comunale con la quale viene completato l’impegno annuale di 750 mila euro per i servizi: “la più alta somma mai impegnata nella nostra città”, specifica Ialacqua.

Ieri, nel corso di una conferenza stampa, Zuccarello aveva attaccato l’amministrazione puntando il dito contro la gestione del Canile “Millemusi” di Portella Castanea, il cui stabile, in mano a un privato, costa al Comune 75mila euro di affittuo annuo. A finire sotto la lente del consigliere, in particolare, la condizione economica dei lavoratori, senza stipendio da giugno, e quella degli animali ospitati all’interno della struttura. «C’è una fatturazione da pagare da dicembre 2016, la stessa situazione dell’anno scorso. Sei famiglie lavorano gratis all’interno del canile, che ha 400 cani da sfamare. Non è stato pagato nulla dal Comune ma si è racimolato qualcosa per poter andare avanti fino allo scorso giugno, solo con la buona volontà del Commissario Massimo Costantino. La convenzione è stata stipulata grazie a quest’ultimo. Accorinti aveva al suo fianco persone che sbandieravano diritti degli animali. Invece, si preferisce erogare 75mila di affitto annui a un privato».

Oggi la replica dell’assessore in seguito all’approvazione della delibera. «L’Amministrazione comunale – scrive Ialacqua – ha aumentato in questi anni di quasi il 30 per cento il compenso riconosciuto al canile Millemusi, passando dai 300mila euro del 2013 agli oltre 400 mila di oggi, e ciò per consentire una gestione economicamente sostenibile del canile. Abbiamo introdotto il soccorso randagi, cani e gatti, prima inesistente, raddoppiando il compenso per il servizio accalappiacani che transitoriamente gestisce anche il soccorso randagi, ed abbiamo garantito ricovero e cure in cliniche veterinarie convenzionate e non per centinaia di cani e gatti, impegnando quest’anno circa 200 mila euro. Inoltre, per la prima volta è stato previsto in un bilancio comunale del Comune di Messina il preventivo 2017-2019, un finanziamento di 300 mila euro per la realizzazione di nuove strutture, in particolare un canile sanitario ed un’oasi felina, per dare una soluzione strutturale al problema della cura e dell’accoglienza dei randagi sul territorio comunale”, prosegue Ialacqua, che riconosce la grave criticità sul tema dei ritardi nei pagamenti.

“Mi dispiace per i lavoratori del Millemusi per il ritardo con il quale percepiscono il loro stipendio e me ne scuso, ma purtroppo è noto a tutti che il problema dei ritardi nei pagamenti e le criticità nella catena dell’intervento per l’accalappiamento dei cani e/o il soccorso dei randagi, dipendono da una struttura burocratico-amministrativa carente e che più volte ho denunciato pubblicamente io stesso, sollecitando interventi anche disciplinari. Solo negli ultimi mesi, grazie al nuovo dirigente, stiamo cercando di rendere più efficiente ed efficace l’intera struttura», conclude l’assessore, che riserva un’ultima stilettata: «Chi specula e strumentalizza la sofferenza degli animali ed il lavoro dei volontari per fini politici dovrebbe vergognarsi. Servono proposte serie e soprattutto impegno costante e quotidiano, non accendere in maniera estemporanea e strumentale i riflettori su un tema così delicato che merita maggiore attenzione e rispetto da parte di tutti».

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