MESSINA. A gennaio la modifica al regolamento del consiglio comunale e la revisione degli ambiti di risanamento, e per la quarta volta si riproverà ad uscire da Taoarte. A febbraio i previsionali di Arisme e Messina Social City. A Marzo il consuntivo 2019, il nuovo regolamento di Polizia Municipale, il piano urbano del traffico e l’approvazione del piano finanziario Tari. Ad aprile l’applicazione dell’avanzo di amministrazione, il nuovo regolamento del Palacultura, il piano di utilizzo del demanio marittimo e la costituzione della fondazione di promozione culturale e turistica “Zancle”. A Maggio si riposa, più o meno. A giugno si riprende di gran carriera, con l’acquisto dell’area ex torri Morandi di Faro, della ex Città del ragazzo di Gravitelli e dell’Ipab di via XXIV maggio. A luglio il documento unico di programmazione 2021-2023, il Piau (Piano innovativo in ambito urbano) e il piano strategico per l’area dello Stretto. Ad agosto ferie: solo l’acquisto delle case in cui dimorarono Giovanni Pascoli e Antonello da Messina. A settembre il bilancio consolidato 2019 ed il piano strategico urbano. Ad ottobre il censimento dei beni immobili da destinare alla valorizzazione con la Patrimonio Spa. A novembre il pienone: previsionale 2021-2023, variazione di bilancio 2019-2021, ricognizione delle partecipate. A dicembre si chiude l’anno con l’approvazione dello schema di massima del piano regolatore generale e del piano commerciale.

E’ la road map che il sindaco Cateno De Luca ha previsto nella piattaforma “Cambio di passo”, che porterà in aula entro la prossima settimana e sul quale, in pratica, chiederà “la fiducia” del consiglio comunale, che votandolo favorevolmente sostanzialmente blinderà il programma del sindaco e gli assicurerà una maggioranza stabile (De Luca immagina di poter ottenere 17 o 18 consiglieri a favore). Cento delibere, suddivise tra quelle necessarie al completamento del SalvaMessina (eminentemente finanziarie), urgenti, “opportune” e di pianificazione strategica, da prendere il blocco, altrimenti saranno dimissioni.

Il contributo dell’aula, quindi, quale sarà, oltre quello di approvare? “Sono le nostre proposte, il consiglio farà anche le sue, il documento lo portiamo in aula perchè è emendabile” e prevede l’inserimento di altre delibere di iniziativa consiliare”, ha spiegato Cateno De Luca.

A che serve la piattaforma? “Una strategia che potrebbe consentire al Comune di uscire dall’attuale situazione di predissesto entro dicembre 2022, con ben undici anni di anticipo rispetto a quanto programmato nel rimodulato piano di riequilibrio approvato dal consiglio comunale il 23 novembre 2018 in attuazione del Salva Messina”, recita la delibera.

“A dicembre 2022 usciamo dal piano di riequilibrio, che stiamo sostenendo con 25 milioni di euro all’anno in gestione corrente”, ha aggiunto De luca, spiegando tacitamente come intende sostenere finanziariamente gli investimenti compresi nella piattaforma.

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