MESSINA. Nel giro di qualche ora, la bigenitorialità, concetto sconosciuto ai più, ha risvegliato un doppio interesse della politica, dalle sponde “opposte” dell’amministrazione e del consiglio comunale. In mattinata, l’assessorato alle Politiche sociali ha dichiarato di aver avviato le procedure tecniche amministrative per l’istituzione del registro della bigenitorialità, mentre qualche ora dopo, la consigliera comunale del Pd Antonella Russo in un comunicato, esprimendo un plauso all’assessore Alessandra Calafiore, ha annunciato di aver presentato, anche lei in mattinata, “casualmente proprio oggi, prima della nota stampa diramata per conto dell’assessore al ramo, la proposta di delibera contenente il regolamento comunale per la tenuta del registro della biogenitorialità, di competenza del Consiglio comunale”.

Di cosa si tratta? “L’iniziativa, già sperimentata in altri Comuni italiani, prevede la definizione di un apposito regolamento allo scopo di favorire, mantenere e sviluppare una costante relazione del minore con entrambi i genitori separati, divorziati o con residenze diverse. In tal modo sia la mamma che il papà potranno essere sempre informati sulle questioni più importanti che riguardano i propri figli: dalla scuola alla salute fino alle attività ricreative. In pratica verrà istituito un registro presso l’ufficio anagrafe comunale nel quale, per ciascun minore, saranno indicati gli indirizzi del padre e della madre a prescindere dalla residenza effettiva del bambino. Questo per evitare che il genitore che non vive più a casa con il figlio sia escluso dalle comunicazioni importanti che lo riguardano e allo stesso tempo far sì che i bambini possano mantenere un rapporto costante con entrambi i genitori. L’unico vincolo sarà l’assenza di limiti posti alla responsabilità genitoriale da parte dell’Autorità giudiziaria. Al registro sarà comunque possibile iscrivere i figli di tutti i genitori con residenze diverse, indipendentemente dal fatto che siano separati o divorziati. La residenza del bambino resterà una sola, ma le comunicazioni che lo riguardano faranno riferimento ai due domicili indicati dai genitori”, si legge in un lungo comunicato da parte del Comune.

“Tale percorso è stato condiviso e seguito nelle varie fasi procedimentali dall’associazione “Genitori per Sempre” di Messina e dall’associazione nazionale “Mantenimento Diretto – Movimento per l’Uguaglianza Genitoriale”. Anche la terza circoscrizione, su iniziativa del suo vicepresidente Nunzio Signorino, ha mostrato sensibilità nei confronti di tale tematica attraverso una proposta di delibera approvata all’unanimità pochi giorni fa”, ha spiegato l’assessora Alessandra Calafiore, inconsapevole della coincidenza per cui, mentre scriveva il comunicato, Antonella Russo stava depositando il regolamento da votare in aula.

“Un plauso al lavoro dell’Assessorato alle politiche della famiglia. Condivido talmente la proposta sull’istituzione del registro per la biogenitorialità, al punto tale d’aver già presentato, casualmente proprio oggi, prima della nota stampa diramata per conto dell’assessore al ramo, la proposta di delibera contenente il regolamento comunale per la tenuta del registro della biogenitorialità, di competenza del Consiglio comunale. È uno strumento che tende a tutelare la parità dei diritti dei genitori separati e divorziati, in altre parole un passo avanti nel campo dei diritti civili a Messina!”,  ha commentato la consigliera, che poi ha elegantemente condiviso meriti e paternità della proposta.

“Nessun pregio istituzionale può essere attribuito alla primogenitura su una proposta che ha, oltretutto, trovato lodevolissima sponda già nel consiglio della III Circoscrizione, e che già è stato accolto con entusiasmo oggi stesso da alcune forze politiche in Consiglio come, oltre ad esponenti del PD, anche l’intero gruppo del M5S, e che sarà senz’altro condiviso trasversalmente dal Civico consesso. Quel che mi preme è che tra Amministrazione e Consiglio si attui un lavoro sinergico, specie su temi di tale portata sociale. Invito dunque l’assessore Calafiore a confrontarci e ad affrontare congiuntamente questo percorso che non va diviso in rivoli ma semmai rafforzato con più risorse ed energia possibili, convogliandole in un’unica forte voce istituzionale, affinché i genitori, anche separati e divorziati, e prima di tutto i minori, sappiano che la loro tutela è una battaglia senza colori nè etichette”, ha concluso la consigliera.

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