MESSINA. È stata rinviata la sentenza per la bancarotta della “Margan srl”, una società attraverso la quale il noto imprenditore, Sandro Pesce, gestiva diversi negozi di abbigliamento molto conosciuti in città. Era attesa per oggi pomeriggio, l’esito del processo sarà invece noto il 15 giugno. L’accusa aveva chiesto dieci anni di reclusione per Pesce. Chieste anche tre assoluzioni. A vario titolo l’accusa contesta  bancarotta, riciclaggio, impiego di denaro o beni di provenienza illecita e favoreggiamento. Il pubblico ministero  ha chiesto la condanna a 10 anni per Sandro Pesce, 6 anni e 6 mesi per Vittorio Quagliata, 5 anni e tremila euro di multa per Gaetana Inferrera, 5 anni per Margherita Bagnoli 1 anno per Giancarlo Restuccia e 2 anni per Luigi Giannetto. Chiesta invece l’assoluzione per Rosa Maria Zocca, Maria Ferrara e David Remedios.  Al centro del processo l’inchiesta avviata dalla procura che nel 2011 sfociò nella contestazione al commerciante di aver distratto beni per oltre un milione di euro, togliendoli dalla Margan una società dichiarata fallita dal Tribunale nel 2008, ai danni di creditori e dipendenti. Gli accertamenti della Guardia di Finanza, coordinati dal sostituto procuratore Fabrizio Monaco, proseguirono portando al sequestro di beni, in diverse tranche. 

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