MESSINA. Condanna ridotta in appello per due giovani napoletani che ad aprile 2017 furono arrestati dai Carabinieri per aver sottratto telefoni cellulari a due avventori di una discoteca e ad una barista. In particolare, erano accusati di aver sottratto il telefonino cellulare di due ragazze che erano nel locale e di essersi impossessati anche del telefono cellulare che la barista aveva messo nella parte interna del bancone mentre lavorava. La Corte d’appello ha condannato Carmine Chiuso ad un anno e sei mesi e mille euro di multa mentre Nicola Gaudino è stato condannato ad un anno e 600 euro di multa. Ad entrambi la corte d’appello ha revocato la misura degli arresti domiciliari e li ha rimessi in libertà.

Il processo di primo grado, con l’abbreviato, si era concluso con la condanna di Chiuso a 3 anni e 8 mesi e mille euro di multa mentre Gaudino era stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione e 800 euro di multa ma solo per un episodio di borseggio mentre era stato assolto per un altro. Contro questa sentenza i legali dei due giovani, l’avvocato Giuseppe Abbadessa e l’avvocato Peppino Spinnato avevano presentato appello. I giudici hanno solo in parte accolto il ricorso escludendo una delle aggravanti contestate.

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