MESSINA. MessinAccomuna, laboratorio di partecipazione politica torna sull’argomento Atm, società in liquidazione le cui attività di passaggio tra va vecchia azienda speciale e la nuova società per azioni si sono rallentate negli ultimi mesi per via dell’emergenza coronavirus. A finire nel mirino del laboratorio (animato anche da esponenti della precedente giunta) è l’asta di mezzi che l’Atm ha bandito qualche settimana fa, e il passaggio dei lavoratori da un’azienda all’altra.

“I Commissari liquidatori ATM hanno determinato il passaggio dei lavoratori alla nuova società e la scorsa settimana il liquidatore Pietro Picciolo aveva pubblicato un’asta pubblica per la vendita di bus e mezzi, con scadenza il 15 maggio. Per norma queste operazioni non sono ammissibili e sono dunque illegittime”, si legge in un comunicato.

“I liquidatori dell’azienda hanno presentato lo scorso dicembre un piano di liquidazione inapprovabile, che il Consiglio Comunale ha bocciato. Anziché riformulare il piano, il Sindaco e i Commissari hanno chiesto alla Regione di dichiarare la “liquidazione coatta amministrativa” (il fallimento) dell’azienda. A parte che non potevano farlo con quelle modalità, la Regione non ha ancora risposto e la norma parla chiaro: senza un piano di liquidazione approvato dal Consiglio è vietata ogni azione straordinaria; inoltre proprio per gli automezzi è stabilito che a decidere cosa vendere e cosa no debba essere il Consiglio Comunale. Il bando del 29 aprile è dunque illegittimo, come le procedure di trasferimento dei lavoratori. Se il Sindaco e i commissari vogliono far cessare e liquidare l’azienda hanno un unico modo: riformulare un piano serio, con cifre solide e coerenti, munito di tutti i requisiti formali perché venga approvato (con eventuali modifiche) dal Consiglio. Poi, darvi attuazione. Punto”, incalzano.

“Per chi avesse la curiosità di sapere come devono andare le cose, riportiamo quanto previsto dall’art. 50 dello Statuto aziendale: “La Commissione cura la gestione ordinaria dell’azienda senza intraprendere alcuna nuova operazione … compie gli atti conservativi necessari e procede all’alienazione dei beni soggetti a facile deperimento (…) Il Consiglio Comunale approva, ed occorrendo modifica, il piano di liquidazione stabilendo quali beni dell’Azienda cessata debbano passare a far parte del patrimonio comunale o debbano essere alienati ad altra azienda, ente, consorzio e quali debbano essere alienati”.
Semplice e chiaro. Alienazione dei mezzi e trasferimento dei lavoratori sono provvedimenti straordinari che i liquidatori non possono assumere senza un piano di liquidazione approvato. Sono anche atti incoerenti: i lavoratori vengono trasferiti, ma i mezzi (almeno quelli dei 9 lotti oggetto del bando) vengono alienati. Dove mai il Consiglio ha detto ai Liquidatori che questi mezzi non servono alla nuova azienda o ad altre società del Comune? O, magari, al bando parteciperà “misteriosamente” solo la nuova SpA? All’illegittimità della procedura si aggiungerebbe la farsa, col rischio di comportamenti elusivi della normativa fiscale sulla cessione d’azienda”, conclude il comunicato.

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Caponats
Caponats
10 Maggio 2020 19:27

Vi dovreste chiamare distruggi Messina non Accomuna

michele
michele
10 Maggio 2020 22:16
Reply to  Caponats

Direi invece che chi si stia comportando in tal maniera, si sta vendendo la città