MESSINA. E’ più o meno dall’inizio dell’attuale sindacatura di Cateno De Luca che intorno all’Atm non passa giorno che non si scateni un balletto di cifre da far girare la testa. L’ultimo, in ordine di tempo, arriva dopo la perizia del tribunale di Messina che dà ragione all’azienda trasporti nel contenzioso con la Regione sul contributo per i km percorsi dai mezzi, che potrebbero far arrivare a Messina fino a un massimo di nove milioni di euro.

A diffondere la notizia è stata due giorni fa la Uil, alla quale ha risposto il presidente dell’Atm Pippo Campagna, sostenendo altro. Nella querelle si inserisce l’ex assessore ai Trasporti Gaetano Cacciola, che coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

“Leggendo la relazione dei revisori dei conti – scrive Cacciola nella sua pagina Fb – riportata da diverse testate giornalistiche mi chiedo e vi chiedo: Se le perdite complessive al 31/12/2017 sono state pari a € 54.318.472 e quelle al 31/12/2013 erano pari a € 51.450.010 ciò significa che dal 2014 al 2017, cioè durante la gestione del presidente Giovanni Foti, le perdite sono state pari a  54.318.472 – 51.450.010 = 2.868.462. Cioè meno del disavanzo di esercizio 2017 pari a 3.607.101. Se a questo si aggiunge che queste perdite sono dovute alla riduzione immotivata del contributo chilometrico da parte della Regione, e che il contenzioso in atto sta dando ragione ad Atm con un recupero di risorse superiori alla perdita complessiva; ciò significa che tutto il fango che si sta buttando addosso alla gestione Foti è assolutamente immotivato ed è solo un pretesto per liquidare ATM e poi privatizzare il servizio di trasporto pubblico”, conclude l’ex assessore. 

L’ipotesi di privatizzazione dell’azienda, però, è stata smentita dal sindaco Cateno De Luca e dal voto del consiglio comunale, che si è espresso per un’azienda a maggioranza pubblica.

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