VILLA SAN GIOVANNI.Terremoto giudiziario dall’altra parte dello Stretto, che ha visto coinvolti i vertici del società Caronte e Tourist: il presidente Antonino Repaci e l’amministratore delegato Calogero Famiani, soggetti agli arresti domiciliari. Secondo la procura di Reggio, i due sono indagati per aver promesso utilità ad amministratori comunali al fine di assicurarsi l’affidamento dell’area sulla quale la sua società aveva progettato la realizzazione dei lavori. Principale interlocutore: il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari.

L’opera di cui si parla è il progetto per la riorganizzazione dell’area Villa AGIP con la realizzazione di un nuovo impianto di bigliettazione e connessa automazione” ad opera della società Caronte & Tourist S.p.A.

I manager sono indagati per aver promesso utilità ad amministratori comunali che, in cambio, hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione.

Nello specifico: Antonino Repaci si è rivolto al sindaco Giovanni Siclari, per assicurarsi l’affidamento dell’area sulla quale la sua società aveva progettato la realizzazione dei lavori, area che risultava di proprietà ANAS.

La vicenda ha visto inoltre il diretto interessamento di Francesco Morabito e del geometra Giancarlo Trunfio, che hanno agevolato la realizzazione dei lavori di ammodernamento della nuova biglietteria automatica con atti contrari ai propri doveri d’ufficio.

L’attività investigativa, coordinata dai Sostituti Procuratori distrettuali Walter Ignazitto e Gianluca Gelso e denominata “Cenide”, prende le mosse dal riscontro delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Vincenzo Cristiano.

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