MESSINA. Dura poco meno di sette ore l’occupazione del liceo scientifico “Archimede”, con gli studenti costretti a desistere a seguito di due denunce presentate dai genitori e della comunicazione della preside alla Digos, mentre proseguono invece le occupazioni degli altri istituti.

Erano le 7 di mattina di ieri quando i ragazzi hanno ufficialmente dichiarato occupato l’istituto, e le 13:20 quando è arrivata la chiamata della Digos per riferire la denuncia con oggetto “Occupazione di suolo pubblico” e “Interruzione di pubblico servizio”, presentata dai genitori insieme ad un rapporto della preside Maria Flavia Scavello. Alle 14, la protesta è terminata. Secondo il recente decreto Salvini, gli studenti sarebbero stati, infatti, passibili a denunce penali.

Subito dopo lo stato di occupazione comunicato dalla scuola, riportano i rappresentanti di istituto Sofia Mundo, Guglielmo Canegallo e Albert Finocchiaro, sono intervenuti i carabinieri che, dopo aver ascoltato le motivazioni presentate dai ragazzi, non hanno preso alcun provvedimento perchè, nonostante gli 800 studenti, tutto si stava svolgendo nella massima tranqullità. “Anzi ci hanno fatto i complimenti per l’organizzazione”, sottolineano i rappresentanti.

A motivare la protesta, spiegano gli studenti, la mancanza di dialogo con la dirigente, “totalmente contro ogni attività didattica promossa dagli studenti – affermano – Ci ha anche negato la ‘settimana dello studente’, un evento presente da due anni nel nostro istituto che, secondo lei, negli anni passati non è stata ben organizzata”. “Per avere un colloquio con la preside dobbiamo aspettare tempi troppo lunghi”, continuano ad attaccare i ragazzi.

Inoltre, enfatizzano, in molte aule vi sono problemi agli infissi che creano disagi agli studenti. “Abbiamo raccolto tutto in un dossier di cui la dirigente non ha voluto nemmeno prendere visione”, rimproverano.

In realtà, spiega poi il professore Antonio Virelli, autorizzato dalla preside a lasciare dichiarazioni al suo posto, la dirigente si è rifiutata di leggere i punti della protesta perché presentati dopo l’occupazione, “Prima si presentano le proposte, poi si cerca un dialogo e, in caso non vada a buon fine, si procede con lo sciopero”.

Ma oltre alle motivazioni legate all’Istituto, anche una rivolta alla città, avanzata in particolare dal “Collettivo studenti Messina” (Csm) che con una statistica espone il malcontento dei ragazzi che usufruiscono dei servizi pubblici dalle 8 alle 9 e dalle 14 alle 15, dovuto alla scarsità dei mezzi e dal numero eccessivo di studenti che li usano in quelle due fasce orarie.

Stamattina la preside ha ricevuto, insieme ad una componente dei docenti, i rappresentanti dell’istituto proprio per parlare dei punti che hanno spinto i ragazzi ad occupare la scuola, promettendo una maggiore apertura al dialogo, “Vedremo come andrà questo primo mese, altrimenti abbiamo già un’idea su come agire”, conclude Sofia Mundo.

 

 

Dagli studenti Albert Finocchiaro, Guglielmo Canegalloe Sofia Mundo dell’istituto Archimede riceviamo e pubblichiamo:

Egregio direttore, le scriviamo a seguito della pubblicazione in data 18 Dicembre u.s. sul sito del suo quotidiano “letteraemme.it” di un articolo dal titolo “Archimede: l’occupazione dura una mattinata, poi l’intervento della Digos”. Desideriamo fornire alcune precisazioni. Noi, rappresentanti del Coniglio di Istituto del Liceo Statale Archimede, ci dissociamo dai toni enfatizzati riportati nell’articolo redatto dal giornalista Denaro Andrea, a causa delle esasperazioni, alterazioni e travisamento di termini, toni ed informazioni divulgate.
Chiediamo inoltre di voler provvedere, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nel citato articolo nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce, comuncandoVi che, in difetto, intraprenderemo insieme alla dirigenza le iniziative necessarie volte a tutelare la nostra reputazione personale e la nostra realtà scolastica.
Teniamo a precisare la totale fiducia che deponiamo nei confronti della dirigenza e ci alieniamo dai toni minacciosi ed ostili utilizzati nella stesura del già citato articolo, evidenziandone la discordanza con alcune delle frasi riferite. Restiamo in attesa di un suo cortese riscontro!

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