MESSINA. È una delle zone più popolate della città, da quando, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, sono sorti numerosi complessi  abitativi che al giorno d’oggi ospitano circa 5mila residenti. Un’area di Messina, comunemente definita “Annunziata alta”, che è attraversata da un’unica via che collega le contrade Citola, Sorba e Catanese. Si tratta della Strada ex militare per Campo Italia, una lunga arteria che si arrampica sulle colline e rappresenta la sola via di fuga per gli abitanti in caso di calamità naturali, nonché l’unico percorso percorribile dai mezzi di soccorso. Eppure, malgrado il suo ruolo nevralgico, versa da anni in condizioni precarie, fra buche, mancanza di illuminazione, “torrenti” di acqua piovana e una frana che da tre anni ostruisce il passaggio dei mezzi a causa di un rimpallo di responsabilità fra Comune e Città Metropolitana. 

A lanciare l’allarme sullo stato precario dell’arteria cittadina è il consigliere della V Circoscrizione Giuseppe Alessi, che da tempo denuncia le condizioni minime di sicurezza del tragitto.

“L’impraticabilità del manto stradale in asfalto, ammalorato, avvallato e cosparso di voragini stradali – spiega l’esponente del V Quartiere – compromette la sicurezza della circolazione, specialmente degli scooter; inoltre, come messo in evidenza più volte in passato, non esiste un’efficiente rete di raccolta delle acque piovane con il sistema delle griglie a bordo strada, e pertanto l’acqua, non trovando adeguato sfogo, in caso di forti piogge, trasforma la strada in un vero e proprio torrente in piena”.

A destare la preoccupazione di Alessi anche l’assenza di banchine pedonali, diversi pali della pubblica illuminazione non funzionanti o pericolanti, e soprattutto la frana del muro di contenimento in contrada Citola che, ormai da 3 anni, occupa un ampio tratto della carreggiata. Con relativi disagi per gli automobilisti.

«Da parecchio tempo – prosegue Alessi –  il Consiglio della V Circoscrizione ha posto al centro della sua attenzione le condizioni di assoluta insicurezza di questa importante arteria stradale. Pochi gli interventi conseguenti, anche a seguito del rimpallo di competenze sulla responsabilità delle manutenzioni: a distanza di diversi anni, infatti, è assurdo che ancora oggi ci si chieda se la competenza spetti al Comune o alla Città Metropolitana. Occorre innanzitutto fare chiarezza, e una volta individuate le responsabilità, porre immediatamente in essere i lavori di messa in sicurezza e manutenzione necessari».

 

 

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