MESSINA. Il presidente del cda dell’Ersu di Messina Pierangelo Grimaudo replica al sindacato CGIL e al sindacato studentesco Udu Messina che lo scorso 11 maggio avevano chiesto  spiegazioni sul mancato acquisto di un immobile che si trova vicino al Policlinico universitario e che sarebbe dovuto venire convertito in alloggi per studenti.

Di seguito la nota integrale

In merito alle osservazioni sull’ipotizzato acquisto di un immobile nella zona Sud di Messina, collocato all’interno del quartiere limitrofo all’area ferroviaria, adiacente il cavalcavia di via La Farina, va rilevato subito che si tratta di un caso emblematico di acquisto imprudente che questo Consiglio d’amministrazione ha scongiurato dopo una rigorosa e limpida verifica degli atti.

Le dichiarazioni estemporanee non trovano infatti riscontro negli atti ufficiali. L’unica ditta che ha proposto in vendita un immobile da destinare a Residenza per gli studenti di Medicina, sin dall’inizio delle trattative non ha fornito all’ERSU la documentazione indispensabile per un valido acquisto: dalla  concessione edilizia, al collaudo statico, alla certificazione strutturale del Genio civile e addirittura, il titolo di proprietà di una parte dell’area e relative certificazioni di abitabilità.

Carenze che avrebbero dovuto imporre già nel 2017 di cessare ogni trattativa per evitare di impelagare l’Ente in un affare ‘ambiguo’ e potenzialmente ‘dannoso’ per l’interesse pubblico e per l’erario.

Ciò nonostante, la nuova Presidenza e l’intero cda insediatosi a dicembre 2019, nell’estremo tentativo di usufruire del cofinanziamento ministeriale, ha esplorato ogni possibile strada per procedere ad un acquisto valido e ha richiesto all’Avvocatura dello Stato un parere definitivo sulla questione. L’esito è stato l’indispensabilità di tutta la documentazione mai prodotta dalla ditta, ai fini della commerciabilità del bene, della regolarità urbanistica, sismica e dell’agibilità.

Alla luce di tale parere, il cda dell’ERSU con delibera del 12 aprile 2021, ha invitato la società Deversorum  ‘a produrre ogni documentazione indispensabile alla verifica delle condizioni per procedere all’eventuale stipula di un preliminare’.

La ditta non è stata in grado di fornirla e di conseguenza all’Ente non è rimasto che prenderne atto, confortata dall’assistenza dell’Avvocatura dello Stato. 

Il mancato acquisto ha però generato l’effetto positivo di liberare notevoli risorse finanziarie per circa 2 milioni di euro, bloccate fin ad ora proprio per l’operazione non andata a buon fine, risorse queste che l’ERSU Messina ha ora intenzione di investire in nuovi e più sicuri programmi edilizi che  si appresta ad intraprendere.

È inoltre intendimento dell’Ente destinare ad interventi residenziali ulteriori provviste finanziarie reperite tra i propri fondi di bilancio, raggiungendo così un importo complessivo di più di 5 milioni, nella convinzione che dovere precipuo dell’ERSU è la realizzazione concreta del diritto allo studio, diritto questo che si sostanzia principalmente con strutture di ospitalità per gli studenti in grado di generare una coesa comunità studentesca senza distinzione di censo e condizione sociale.

Priorità assoluta è la riapertura della storica Casa dello studente di via Cesare Battisti, per la quale l’attuale Amministrazione dell’ERSU è impegnata a recuperare il tempo perduto, contando di andare in gara nei prossimi mesi del 2021.

Non appare infine irrealistico, alla luce della manovra di bilancio dell’anno corrente, prospettare l’eventualità di acquisto di un’ulteriore residenza chiavi in mano’, cui addivenire, questa volta, con una procedura sin dall’inizio certa e celere.

 

 

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