MILAZZO. Manca poco all’arrivo di uno degli appuntamenti ormai più attesi dell’estate siciliana, in quel di Milazzo, con il Mish Mash Festival per un relax all’ insegna del mare, della natura e soprattutto della musica dal vivo. La manifestazione, nata nel 2016 come festival di musica indipendente, è oggi un’esperienza sensoriale a tutto tondo, in cui le sonorità elettroniche, il funk, il rock e le contaminazioni urban si intrecciano con performance visive, installazioni e momenti di pura suggestione in una location come quella del Castello arabo-normanno di Milazzo, che domina dall’alto la costa tirrenica, regalando un tramonto ed una vista mozzafiato sulle Isole Eolie. Dal 10 al 12 agosto, per l’appunto, la cittadella fortificata di Milazzo si trasformerà in un palcoscenico sospeso tra cielo e mare: un viaggio tra musica, arte e bellezze del territorio per una tre giorni ricca di concerti ed eventi. A sublimare una line up che racchiude gli artisti più interessanti, eclettici ed in voga dell’attuale panorama musica indipendente nazionale ed internazionale, infatti, diverse installazioni e performance artistiche che trasformeranno il Castello in un vero e proprio laboratorio di visioni sperimentale tra arte ed immaginazione. Confermato, come ogni anno, inoltre, il servizio navette che farà sponda dal porto di Milazzo, o dal Camping Riva Smeralda, per raggiungere il Festival, mentre tra le novità dell’edizione 2025 la possibilità di pagare con il sistema Foodja, scansionando il QR Code che si troverà nell’ area del castello e scaricando l’apposita App, per acquistare drink&food saltando la fila alle casse.
Line Up
Il 10 agosto, in una serata dedicata prevalentemente alla Sicilia, si comincia dal warm up a cura della DJ siciliana Bambi, all’ anagrafe Roberta De Gaetano, per poi immergersi nei paesaggi sonori evocativi del punk, della new wave e dell’alternative rock della band messinese di The Whistling Heads, seguiti dal sound psichedelico e teatrale dei The Winstons, con in chiusura il set di Go-Dratta, con la sua elettronica visionaria, e l’aftershow a cura del messinese Turki Stan.
L’11 agosto si aprirà con il warm up del DJ Lo Smilzo, a seguire saliranno sul palco Chiara Accardi, Cico Messina, con la sua energia contagiosa, e la cantautrice italo-colombiana Joan Thiele, reduce dal successo dell’album Joanita e dalla partecipazione al Festival di Sanremo. A chiudere la voce e la chitarra di Marco Castello, cantautore siciliano, con la sua musica che profuma di naturalezza e di mare, tra strumenti essenziali e l’energia delle sonorità degli anni ’70 che si fondono con la realtà contemporanea in un mix di freschezza ed autenticità.
Il 12 agosto, la data conclusiva del festival sarà affidata a una serata esplosiva: a scaldare il pubblico il dj set di Adrysh, seguito dalla delicatezza rarefatta di Aliotho. A seguire, il live di Giorgio Poi, uno degli artisti più amati della scena indie italiana, e dei travolgenti Dov’è Liana, band franco-sicula dalla forte identità sonora. In chiusura, l’energia alternativa di OKgiorgio e il gran finale con i leggendari Pastaboys, storica band house composta da Rame, Uovo e Dino Angioletti.
Le installazioni e performance artistiche
Il 10 agosto prenderà vita una coreografia site-specific firmata dallo studio OMA: un’opera in movimento che dialoga con l’architettura storica della venue, creando un incontro poetico tra il corpo e lo spazio antico. L’11 e il 12 agosto, la corte si accenderà grazie ai Pixel Shapes, installazioni di “pixel mapping” che intrecciano luce e suono, disegnando geometrie sulle pietre millenarie. Tra queste, IRIDE è un’installazione audiovisiva immersiva che trasforma l’iride dell’occhio umano in un portale tra organico e digitale: forme generative e colori pulsanti, sviluppati con TouchDesigner, si sincronizzano in tempo reale con suoni ipnotici, evocando connessioni naturali e reti invisibili. Un viaggio sensoriale tra percezione e tecnologia, caos e ordine, realizzato con gli studenti del Biennio in Arti e Tecnologie Digitali dell’Accademia di Belle Arti di Catania. In parallelo, per tutti e tre i giorni, Andrea Sposari guiderà il pubblico in una narrazione visiva site-specific ispirata all’iconografia siciliana: un’installazione che reinterpreta il mito dei tarocchi in chiave contemporanea, tessendo un ponte tra simboli arcaici e visioni moderne.
A completare il dialogo tra arte e spazio, l’opera Dentro l’oltre di Voirhumain, a cura di Chiara Di Blasi, trasforma l’ambiente espositivo in un universo sospeso, attraversato da mistero, gioco e trasformazione. Il pubblico varcherà una tenda raffigurante la carta della morte per entrare in uno spazio dinamico, animato da un grande arazzo con tarocchi disegnati, cuscini antropomorfi e funi intrecciate che evocano uno “scarabocchio umanizzato”, cifra poetica e concettuale dell’artista. Tra tessuti, carta e opere interattive, i visitatori sono invitati a toccare, esplorare e perdersi in una dimensione sensibile e condivisa. Al cuore della festival experience anche l’impegno sociale: sarà infatti presente Amnesty Italia, con un progetto di sensibilizzazione sulla violenza di genere, accompagnata dal progetto locale Safe U di Messina, dedicato all’educazione sessuale e alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. A sostenere la nona edizione del Mish Mash Festival, infine, c’è anche Ploom, il brand di dispositivi a tabacco riscaldato di Japan Tobacco International. Pensato per chi cerca un’alternativa al fumo tradizionale, Ploom sarà presente al festival con un desk dedicato e attività informative rivolte al pubblico maggiorenne.