MESSINA. Abolire la linea tranviaria per restituire vivibilità e bellezza alla città dello Stretto. È il contenuto di un’interrogazione, rivolta al sindaco Renato Accorinti, all’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola e a quello ai Lavori pubblici Sergio De Cola, scritta dai consiglieri Alessandro Cacciotto (terza circoscrizione) e Libero Gioveni (consiglio comunale), che puntano il dito contro “i tanti disagi creati dal tram”, considerato dannoso per varie zone della città e utile solo ai messinesi che abitano nel centro storico.

 

«Capiamo bene che chiedere l’abolizione della linea tranviaria potrebbe sembrare una provocazione, una richiesta folle, anacronistica. In realtà però, noi crediamo a quello che proponiamo vista la condizione in cui la città versa da quando è stata introdotta la tranvia», si legge nelle nota, che analizza punto per punto tutte le presunte carenze della tranvia.

«Innanzitutto partiamo dal percorso: da quando esiste la tranvia – scrivono Cacciotto e Gioveni – la zona di Provinciale è precipitata nel baratro più assoluto. Non esiste praticamente più la strada, con seri disagi sia per i residenti ma anche e soprattutto per i commercianti, costretti a rimanere “rintanati” in pochissimi metri o centimetri dalle transenne tranviarie. Altro sfregio: la cortina del porto. Una delle zone più belle, che forse il mondo intero ci invidia oscurata da un vero e proprio sbarramento costituito dal passaggio del tram e dalle barriere.  Viale della Libertà, analogo discorso. Punto altrettanto dolente, il viale San Martino: da quando esiste il tram, non esiste più un viale degno di questo nome ma solo due lunghi marciapiedi. Immaginare insomma Messina come prima del tram, è forse il vero punto di partenza. Macchine vetuste e di difficile riparazione, abbastanza onerosa, un percorso tranviario poco sicuro che purtroppo ha determinato non pochi incidenti. Altro aspetto: una città cosi stretta e lunga in cui il tram serve veramente a pochi, nonostante si debba riconoscerne la sua utilità, ma per chi vive solo al centro». 

«Ovviamente  – concludono i consiglieri – questo non significa che bisognerebbe abbandonare il tram, ripristinare tutto come un tempo e basta. Servirebbe, a nostro avviso, impiegare il parco autobus che sta crescendo sempre di più con navette veloci che fanno la spola tra nord e sud della città, attraversandola trasversalmente e collegamenti a pettine con la periferia. Potrebbe sembrare una operazione nostalgia, ma in effetti non lo è, quanto piuttosto la voglia di vivere una mobilità sostenibile e di godere della città. Apprendiamo che l’Amministrazione Comunale ha dato incarico al Prof. Gattuso di studiare un piano di mobilità urbana per la nostra città. Si chieda Gattuso se non fosse più consono, per far cogliere le bellezze della nostra città, abbandonare la tranvia per restituire vivibilità e bellezza alla città dello Stretto».

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments