MESSINA. «Oggi pomeriggio si è tenuta la riunione dell’ATI Idrico provinciale dedicata alla gestione del servizio idrico integrato. Già un paio di mesi fa il Comune di Messina, come primo firmatario insieme ad altri 55 sindaci della provincia, aveva chiesto al presidente della Regione Siciliana un incontro per valutare la possibilità di far rientrare nell’ambito delle decisioni dell’assemblea la scelta del modello di gestione. La richiesta è stata condivisa dall’assessore regionale Francesco Colianni, che su mandato del presidente della regione Schifani ha dato seguito all’istanza». Così il sindaco di Messina Federico Basile, in una nota con la quale chiede che la gestione del servizio idrico integrato resti al pubblico.

«Questo perché – spiega Basile – da oltre due anni l’ATI Idrico è commissariata, poiché non è riuscita ad individuare il gestore del servizio. Il commissario nominato ha optato per la procedura di gara finalizzata all’affidamento del servizio idrico integrato dell’intera provincia con modalità pubblico-privata. Tuttavia, dopo due anni, la gara pubblicata è andata più volte deserta, motivo per il quale si chiede che la decisione passi di nuovo ai sindaci ed alla relativa assemblea ATI. Invece, proprio oggi (finalmente, direi) e solo dopo la nostra richiesta formale al Presidente della Regione Siciliana, veniamo a sapere che il Commissario regionale, nonostante le precedenti procedure di gara siano andate deserte, sta per avviare una nuova procedura, diversa dalla precedente, senza tuttavia coinvolgere né consultare i sindaci».

«Questo è alquanto grave considerando che sono trascorsi, appunto, oltre 2 anni dall’insediamento dello stesso commissario e che le precedenti procedure non hanno sortito alcun effetto facendo perdere, tra l’altro, anche importanti finanziamenti ai comuni della provincia di Messina – chiosa Basile –  Alla luce di questa situazione ho ribadito la richiesta che sia nuovamente l’assemblea a pronunciarsi sulla modalità di gestione, valutando con priorità quella in house providing, che consentirebbe di affidare il servizio a un soggetto pubblico e di garantire maggiore controllo e qualità nella gestione per tutti i comuni della Città Metropolitana».

«Durante l’incontro di oggi, invece, alla presenza anche del Commissario straordinario, è emerso che, in vista della nuova procedura di gara che sarà avviata a breve per individuare la componente privata del gestore, sono stati ascoltati gli operatori economici interessati, i quali hanno indicato quali parametri modificare per valutare l’opportunità di partecipare alla gara – si legge nella nota – Tra le richieste avanzate figurano un consistente aumento della tariffa, la revisione del piano d’ambito e perfino l’introduzione di un dividendo sugli utili, elemento, quest’ultimo, non previsto dalla normativa vigente. Tutto ciò mentre i Comuni, commissariati, non hanno avuto nemmeno la possibilità di emendare nei rispettivi Consigli comunali le delibere proposte dagli stessi commissari, rimanendo di fatto esclusi da scelte fondamentali che incideranno direttamente sul futuro del servizio idrico».

«Siamo di fronte a un paradosso assurdo, in cui il futuro gestore pubblico-privato rischia di essere di fatto scelto esclusivamente dalla parte privata poiché, diversamente, quest’ultima non avrebbe alcun interesse a partecipare alla procedura di gara – conclude Basile – Ci rivolgeremo al Presidente della Regione Siciliana per chiedere un incontro congiunto e comprendere se il Commissario non abbia di fatto esaurito il proprio mandato con le precedenti gare andate deserte, e quindi se sia ancora legittimato a procedere autonomamente con nuove iniziative senza il coinvolgimento dell’assemblea dei sindaci».

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