MESSINA. E’ un settembre caldissimo, quello che si sta andando a chiudere, per l’Atm di Messina, messa nel mirino da pressochè tutte le forze di opposizione in consiglio comunale. L’azienda trasporti di via La Farina, infatti, è stata attaccata da più parti e in momenti diversi sia dal Pd che da Fratelli d’Italia, e anche da Ora Sicilia.
Da qualche giorno, la consigliera del Pd Antonella Russo, sulla sua pagina facebook, fa la conta delle corse soppresse, modificate o saltate (ben 24 il 13 settembre), arrivando a segnalare il paradosso per il quale c’è “un tram “sospeso” e un servizio bus sostitutivo “soppresso”. “Il cittadino messinese lascerebbe volentieri la macchina per recarsi in centro utilizzando sempre di più il servizio pubblico, ma lo farebbe solo ad una condizione: sapere con certezza che il bus passa e non lo lascia a piedi, non cambia orario, non cambia tragitto. È chiedere così tanto ad una città che si dice metropolitana???”, chiede la consigliera, aggiungendo che “se pure fosse vero che decine e decine di corse vengono soppresse ogni giorno a causa delle ferie, il problema della vostra disorganizzazione sarebbe ancora più grave”.
Alla stessa conclusione è arrivato, qualche giorno dopo, anche Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Non ci si può vantare di avere una flotta di autobus senza precedenti se questi anziché circolare a servizio dell’utenza rimangono fermi in deposito per l’assenza di autisti!”, ha tuonato Gioveni nel suo consueto comunicato stampa giornaliero, sabato scorso, imputando i disservizi a “un errore di valutazione sul periodo totale in cui impiegare gli autisti interinali. La presidente sa bene che di norma le ferie estive, non solo si sfogano da giugno a settembre – prosegue il consigliere – ma addirittura si pianificano al massimo entro il mese di marzo, per cui rasenta l’inverosimile il fatto che non si mettano in moto i bus perché (legittimamente) gli autisti sono sotto l’ombrellone senza che nessuno li sostituisca”. Oltre al problema, Gioveni ha offerto anche la soluzione: “Il personale di esercizio che Adecco ha messo a disposizione di ATM a luglio ed agosto ha garantito sufficientemente le corse dei mezzi – conclude l’esponente di FdI – e non si comprende quindi perché, almeno per un altro mese, soprattutto quello di settembre in cui si sapeva che sarebbero riaperte scuole e uffici, non si sia attinto dall’agenzia”.
Ieri a rinnovare gli attacchi è stata Sicilia Ora in un comunicato di Giandomenico La Fauci, che prende di mira non la questione delle corse soppresse, nè quella deg.li autisti, ma la gestione del servizio controllori, “una vicenda che rivela aspetti preoccupanti della strategia aziendale sempre più orientata all’esternalizzazione dei servizi essenziali”, scrive il consigliere. “Il contratto scade a dicembre 2025 e ATM ha già comunicato l’intenzione di non procedere con bandi di concorso pubblici, adducendo come motivazione la volontà di evitare costi aggiuntivi – aggiunge – Il punto centrale non è solo tecnico ma strategico: vogliamo un’ATM che mantenga e sviluppi competenze interne per erogare servizi pubblici efficienti, oppure accettiamo che diventi un semplice coordinatore di fornitori privati?”, conclude La Fauci