La porca Miseria
Casa editrice: Alegre
Autrice: Cash Carraway
Anno:2023
Prendete Maid di Stephanie Land, il memoir di una donna delle pulizie che sgobba per mantenere da madre single una bambina, diventato una serie Netflix di successo, e fatela sceneggiare da Charles Bukowski: vi sarete avvicinati al sapore di questo libro che è diventato a sorpresa un bestseller in Gran Bretagna. Tutto comincia con la protagonista nascosta in una toilette di un treno con un pacco di test di gravidanza rubati alla ricerca di un “posto sicuro”: una casa rifugio per donne vittime di violenza domestica a Londra. Peccato che il posto si riveli poi tutt’altro che sicuro e che il tetto caschi sul capo alle donne ospitate. È quel momento a fare da innesco al racconto, assieme all’insediamento di un governo conservatore che propone di tagliare il welfare e colpevolizzare le madri single povere, rappresentandole nei format televisivi come parassite e welfare queen. Una storia, tragica ed esilarante insieme, di una donna che lotta contro la miseria passando – in mezzo a mille impieghi precari – da un lavoro come spogliarellista alla scrittura di copioni teatrali e televisivi. Senza riuscire a superare la soglia di povertà. Un’opera che si inscrive in un filone di narrativa di crescente successo che incrocia femminismo e classe sociale ma che al tempo stesso alimenta un interesse pruriginoso dei lettori che nelle storie delle donne povere cercano solo il misery porn e una forma di voyeurismo narrativo.
Da non perdere perché tracciando lucidamente il ritratto sociale di una categoria Cash Carraway, con una scrittura schietta e provocatoria, fa saltare consapevolmente il peep-hole da cui la cultura mainstream vorrebbe spiare i corpi e le storie delle donne working class.
Ventre sepolto
Casa editrice: utopia
Autrice: Aliyeh Ataei
Anno:2024
Sull’orlo di una crisi di nervi, Mani Rafat vaga per Teheran alla disperata ricerca della sorella gemella. Non ne trova più traccia e sentimenti contrastanti gli attraversano la mente. È un giovane ingegnere dallo spiccato gusto letterario, che soffre di disturbi psichici e fa uso di stupefacenti. La moglie lo ha lasciato perché Mani non riesce a darle un figlio. Intorno a lui, per giunta, la città si muove a un ritmo disumano. A poco a poco, mentre il lettore lo insegue in questa ricerca spasmodica, il protagonista comprende che la sua inquietudine è alimentata da un dolore profondissimo: è un uomo, certo, e come tale lo riconoscono le persone in cui si imbatte, eppure dentro di sé custodisce un io femminile, cui da tempo non presta ascolto. A mano a mano che l’uomo inizia a riconoscersi meglio, la sua identità si sovrappone a quella della sorella perduta. Tra ossessioni e discriminazioni, perciò, la ricerca della gemella si intreccia all’indagine sull’animo femminile che Mani ha riscoperto in sé, con un finale imprevedibile e commovente.
Da leggere perché ci regala un punto di vista insolito: quello di un uomo iraniano che viene lasciato dalla moglie perché non riesce a darle dei figli.
Perdi la madre
Casa editrice: Tamu
Autrice: Saidiya Hartman,
Anno: 2021
Dov’è che un uomo o una donna neri possono dirsi a casa, oggi? La storia recente degli Stati Uniti ci insegna che la «terra delle opportunità» è un posto dove le vite delle persone nere sono ancora messe a repentaglio. In Africa, il sogno dei leader anticoloniali di un continente dove neri e nere di tutto il mondo trovassero rifugio e prosperità ha lasciato il posto a povertà e disillusione. Indagare il passato può aiutare a trovare risposte a questa crisi e a sfidare l’ordine globale che vede tutt’ora i bianchi a decidere della vita e della morte dei neri? Seguendo le tracce dei prigionieri che dalle zone interne dell’Africa occidentale venivano portati sulla costa per essere imbarcati verso le Americhe, SaidiyaHartman ripercorre le tappe della tratta atlantica degli schiavi, ed esorta a considerare gli effetti della schiavitù su tre secoli di storia africana e africana americana.
Da leggere perché a metà tra saggio storico e memoirautobiografico, il suo viaggio si rivela una potente riflessione che interroga la storia, la memoria e l’identità.
Parti femminili
Casa editrice: NN
Autrice: Leslie Jameson
Anno: 2025
Un matrimonio che si trasforma in una gabbia, un divorzio che diventa inevitabile nei primi mesi di vita della figlia: a trentacinque anni Leslie Jamison, scrittrice e saggista, si confronta con la sua scelta radicale e con nuove priorità. La carriera, il tempo libero, il desiderio, tutto viene sacrificato per il benessere della bambina. La maternità, come un’onda anomala, spazza via l’identità personale e il rapporto di coppia, il lavoro e le aspirazioni, lasciando solo frantumi da rimettere insieme come un mosaico. Da quelle schegge, l’autrice ricompone se stessa, riflettendo sul significato di famiglia, sulla dipendenza che ha segnato la sua giovinezza, sul quotidiano che si trasfigura in arte. Sincero e spiazzante, Parti femminili è un memoir che parla di trasformazione e di cura, dei figli come di sé, dei propri desideri, della ricerca dell’amore.
Da leggere perché Leslie Jamison mette a nudo la propria anima e il suo talento di narratrice, consegnandoci l’indimenticabile affresco di una donna in grado di accogliere e nutrire tutte le sue parti: quella di madre e di figlia, di amante e di moglie, e di artista che cancella i ruoli e fugge, per poter amare il mondo e sestessa senza costrizioni.
L’amore in più
Casa editrice: Tlon
Autrice: Elisabeth Badinter
Anno: 2024
Ancora si sente ripetere che la donna non è veramente tale se non diventa madre e che è un mostro contro natura se non è mossa dalla dedizione incondizionata verso i figli. Ma l’istinto materno esiste davvero? Quando L’amore in più di Élisabeth Badinter esce per la prima volta nel 1980 è come un terremoto.
Attraverso una rigorosa indagine storica e una raffinata analisi psicologica, la filosofa femminista dimostra che l’istinto materno non è un’inclinazione naturale e universale ma una costruzione sociale che ha una storia.
Questo saggio rivoluzionario mantiene intatto il suo messaggio di emancipazione. Quante donne soffrono perché non si sentono animate dal cosiddetto istinto materno? Quante si sentono inadeguate di fronte alle enormi aspettative che la maternità sembra comportare?
Da leggere perché Badinter libera le donne di ieri e di oggi affermando che non c’è nulla di sbagliato in loro. L’amore materno non è innato. Può esserci come non esserci. Quello materno è un amore in più.