Più veloce del tempo. Il viaggio della prima atleta transgender verso la felicità
(Le capovolte; Valentina Petrillo, 2025)
Dal sito dell’editore: Valentina Petrillo è una velocista, nei piedi e nelle gambe ha una potenza che la spinge a tagliare il vento e consumare chilometri di corsa sulla pista di atletica. Valentina è ipovedente, fin dall’adolescenza ha dovuto fare i conti con la malattia di Stargardt che le compromette la vista da entrambi gli occhi. Valentina è una persona transgender che, dopo tanti anni ingabbiata in una conformità che la opprimeva, ha iniziato il suo percorso di affermazione di genere, scegliendo però di non abbandonare il sogno sportivo che coltivava dall’infanzia, ispirata dal suo mito Pietro Mennea. Un obiettivo che l’ha portata a scontrarsi contro regolamenti escludenti, stereotipi, ostacoli burocratici. Ma che, nonostante tutto, è riuscita a raggiungere a Parigi nell’estate del 2024, quando è diventata la prima atleta transgender a partecipare a un’edizione delle Paralimpiadi, vestendo la maglia azzurra. Su quella pista viola, davanti agli occhi del mondo, ha scritto la storia. Più veloce di tutto, anche del tempo.
La storia di Valentina è una storia di autodeterminazione e libertà. A volte nella vita non basta imboccare la strada giusta ma bisogna costruirsela: Un coraggioso esempio che trasforma la diversità in ricchezza.
Mai farsi arrestare di venerdì
(Eris; Tzarina Caterina Casiccia, 2023)
Dal sito dell’editore: Questo testo parla di carcere, di misure repressive, di corpi femminili e corpi che non sono liberi di muoversi, ma anche di lotta, di voglia di usare un linguaggio diverso per raccontare tutte queste esperienze perché a volte certe parole sono fredde e non riescono a rappresentare il proprio vissuto. È così che la saggistica si mescola con la poesia. Un modo per condividere il senso di solitudine, il sentirsi intrappolate, la sensazione di esilio che si vive quando non si è libere di spostarsi perché libere non lo si è completamente.
Questo è soprattutto un racconto autobiografico, tra prosa, poesia e saggistica. Un memoir che parte da un’esperienza personale in carcere, in Spagna, non per far conoscere solo la propria storia, ma soprattutto quella delle altre persone che l’autrice ha incontrato tra le mura della prigione. Allo stesso tempo questa è una riflessione su che cos’è il carcere e cosa vuol dire starci dentro, riflessioni politiche, ma soprattutto umane ed empatiche. Con la voglia di raccontare in un modo altro e con un linguaggio altro, che come poetessa Tzarina ha sempre usato e che l’ha vista portare in giro le sue parole per tutta la Spagna perché, “No estamos todas, faltan las presas” (Non ci siamo tutte, mancano le prigioniere).
Il carcere può essere davvero ancora considerato uno strumento correttivo? Quali sono i processi istituzionali e non che lo governano? Cosa vuol dire vivere in carcere? Un piccolo libro che pone domande precise per cui sembra che la nostra società non abbia affatto le risposte giusta.
In Sicilia con Franco Battiato
(Perrone; Elvira Seminara, 2025)
Immaginare Franco Battiato che ci guida tra le vie di Catania è come pensare a un albatro che si tuffa in un lavandino. Nessun luogo, compresa la città siciliana sembra poter corrispondere al cantautore che gli spazi li viveva amando mangiare arancini su via Etnea o passeggiando su via Umberto con l’amico filosofo Manlio Sgalambro. Eppure Elvira Seminara affronta questa sfida vivendo i percorsi possibili come caselle della Rayuela: attraversando la città con gli occhi di Franco e non con i suoi piedi. La rotta seguita in questo viaggio non muove dall’infanzia alla maturità ma nel tempo dell’anima, che ha ritmi tutti suoi, non necessariamente progressivi e finalizzati.
Battiato è un caleidoscopio puntato verso il futuro: Elvira in questo libro ci consente di accarezzare con le parole questa magia.
Diario da Gaza
(Tamu; Wi’am Qudaih, 2025)
Wi’am Qudaih è una studentessa di diciannove anni della Striscia di Gaza. Il 7 ottobre 2023 la sua vita, come quella di ogni palestinese, viene stravolta; dopo i primi mesi di sfollamento inizia a riversare su quaderni comprati per collezione ciò che sente e osserva durante l’assedio israeliano. Scopriamo così i desideri, i ricordi e le paure dell’autrice prima della guerra, quando il voto di maturità, i giri in macchina e le uscite con le amiche avevano un senso ordinario e confortante.
Questo bisogno di restare aggrappata alla vita nel ricordo del passato lascia spazio, però, all’orrore del presente, alla distruzione smisurata, all’attesa e a volte all’invocazione della morte. Lascia spazio anche all’ascolto del dolore degli altri, le cui storie vengono annotate con delicatezza e rispetto.
Leggere queste pagine è un’occasione di aprirsi a una testimonianza ravvicinata del genocidio del popolo palestinese. Se il flusso costante di notizie tragiche offerto dai giornali può rendere sfuggenti e irreali anche gli avvenimenti più gravi, seguire Wi’am Qudaih nel suo gesto quotidiano di scrittura del diario restituisce concretezza e valore all’esperienza di chi, avendo subito ogni abuso, continua a restare in piedi.
In questo libro la scrittura diviene una forma di resistenza. Attraverso le parole di Wi’am apprendiamo le atrocità della guerra : una delle tante vergogne del nostro presente.
L’ordine sostituito
(Dèclic Edizioni; Autori Vari, 2025)
Questo libro è composto da 28 testi scritti da autori differenti, che in comune non hanno molto se non la voglia di scrivere e di essere parte di un progetto anticonformista. Ognuno ha una formazione diversa: filosofi, registi, poeti, professionisti della scrittura e semplici appassionati. L’eterogeneità degli autori si comunica anche ai testi che assumono diverse forme: poesie, brevi prose, impressioni, pensieri, frammenti e considerazioni. Il risultato di L’ordine sostituito è quello di un’antologia che dà voce alla contemporaneità in una maniera che diverte, disorienta e confonde il lettore. D’altronde la confusione è un elemento caratterizzante la vita quotidiana contemporanea. La vocazione sperimentale della casa editrice raccoglie testi che cercano di spiazzare e a volte possono risultare misteriosi, ma poi si capisce che c’è una sola cosa da fare per il lettore: stare al gioco e lasciarsi trasportare dalla musica delle parole.