MESSINA. Sono passati quasi cento anni dall’ultima volta, ma finalmente la cripta sotto al Duomo di Messina tornerà fruibile a cittadini e turisti. È l’obiettivo del progetto di restyling da mezzo milione di euro che la Soprintendenza di Messina ha previsto per il tesoro nascosto situato a Piazza Duomo, grazie al quale si restituirà lo storico gioiello ai messinesi dopo dodici mesi dall’inizio dei lavori. Un bene che risale al Medioevo e che è sopravvissuto a due terremoti (1783 e 1908, qui tutta la sua storia) ma che per motivi di sicurezza è rimasto chiuso (fatta eccezione per qualche visita guidata, come lee lasciato in stato di degrado. L’idea è quella di riportare la cripta al suo antico splendore, eliminando gli intonaci moderni, ripristinando la pavimentazione e mettendo nuovamente in risalto tutto l’apparato decorativo.

Il progetto, redatto dall’ingegnere Salvatore Stopo, dalla dottoressa Stefania Lanuzza e dall’architetto Rocco Burgio, mira a rendere fruibili tutti gli spazi della cripta, compresi quelli delle absidi laterali (specialmente quella di sinistra dove sono presenti lacerti di decorazione pittorica e scene figurate), eliminando qualsiasi barriera architettoniche. È per questo che già all’esterno sono stati previsti due sistemi meccanici (sollevatori/servoscale) per superare il dislivello tra le strade di accesso e gli ingressi della cripta. Accesso alla cripta che dovrebbe avvenire da via Loggia dei Mercanti (alla sinistra del Duomo), mentre l’uscita, da progetto, è prevista dal lato opposto, in via San Giacomo.

Proprio nella prospettiva di far diventare la cripta una meta per visitatori e turisti, è stato previsto anche un impianto espositivo all’interno delle aree centrali dei vani laterali, così da consentire la musealizzazione grazie alla collocazione, su appropriati supporti, di una selezione di reperti scultorei lapidei, provenienti dalla cripta stessa, che oggi sono custoditi dalla Curia Vescovile di Messina. Ma non è tutto, perché l’idea della Soprintendenza è anche quella di destinare lo spazio centrale della cripta, per via delle sue dimensioni e caratteristiche architettoniche, a luogo di raccoglimento: «A nostro avviso – si legge nella descrizione del progetto – si presta bene a rappresentazioni sia religiose che concertistiche e/o come auditorium».

Come si agirà sulla cripta nel dettaglio? Preventivamente verranno eseguite delle indagini termografiche sugli stucchi esistenti al fine di individuare distacchi e/o decoesioni. Successivamente si procederà con la messa in sicurezza degli stucchi. Ancora, è stata prevista la ricollocazione del pavimento seicentesco nel vano centrale absidato, compresa la pulitura delle formelle in laterizio. Nei vani laterali B Sud e B Nord, invece, si prevede la ricollocazione del pavimento normanno, con il restauro delle lastre lapidee in calcare. Infine, verrà effettuato un trattamento dei rivestimenti murari, con la rincocciatura ed appiombatura di vecchie murature in pietrame e/o mattoni precedentemente stonacate e la posa in opera di intonaco traspirante realizzato con malta di pura calce idraulica, pozzolana naturale ed inerti di sabbia calcarea.

Ma qual è lo stato attuale in cui versa la cripta? «Attualmente la Cripta versa in condizioni di parziale agibilità e semifatiscenza per l’inadeguatezza delle vie di accesso e deflusso, per il degrado progressivo che interessa l’apparato decorativo che richiede un immediato intervento di messa in sicurezza e per le caratteristiche obsolete degli impianti», si legge sulla relazione della Soprintendenza, che poi entra più nel dettaglio evidenziando l’inadeguatezza delle vie di accesso e il degrado dell’apparato decorativo.

In particolare, il degrado è dovuto all’umidità, che ha reso la conservazione più grave e annosaInoltre, le decorazioni presenti sui muri stanno cedendo cadendo al suolo o presentando sollevamenti e distacchi. «Gli aspetti fin qui rappresentati hanno indotto ad un utilizzo improprio dell’edificio che ne svilisce al momento l’alto valore monumentale e storico artistico – si legge ancora sulla relazione – lo spazio si presenta in stato di abbandono e solo parzialmente ispezionabile poiché il vano di accesso e alcuni degli ambienti secondari sono attualmente ingombri di suppellettili liturgiche dismesse, addobbi, arredi lignei, pannelli e materiale vario temporaneamente depositati sul piano di calpestio».

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