MESSINA. Fa discutere in consiglio (e non solo) l’elezione alla presidenza della settima Commissione Servizi Sociali di Dino Bramanti, avvenuta grazie ai voti del centrodestra e di LiberaMe. L’ex candidato sindaco del centrodestra, che succede a Cristina Cannistrà, ha avuto la meglio su Giuseppe Fusco del M5s. Ad intervenire sulla vicenda sono i consiglieri pentastellati e i deputati regionali Valentina Zafarana e Antonio De Luca, che si interrogano sulla frammentazione della sinistra messinese, rispondendo alla “chiamata alle armi” di Articolo Uno.
«La votazione di ieri in Aula – sbottano i consiglieri del M5s – rappresenta un punto di non ritorno e una chiara manifestazione d’intenti da parte di alcuni consiglieri che hanno sempre fatto da stampella all’amministrazione in carica, mostrando una posizione contraria di facciata ma avallando poi senza alcuna remore qualsiasi decisione della Giunta, votando favorevolmente tutto e il contrario di tutto. D’altronde basta guardare come hanno sempre votato alcuni consiglieri, chiamando “senso di responsabilità” quello che invece è sempre stato sostegno incondizionato alla Giunta ed alla loro visione. Adesso hanno gettato definitivamente la maschera ed è finalmente chiaro alla città intera chi fa parte dell’opposizione e chi ha fatto sempre parte della maggioranza “occulta”, al netto di qualche esibizione sui social per fare incetta di like, in pieno stile Cateno De Luca. Quali motivazioni li avranno portati a compiere una scelta simile, se la condivisione dei valori e del percorso politico o forse qualche momento di “convivialità” che li vede uniti, non è dato saperlo. La loro è comunque una scelta che dovranno spiegare alla città e agli elettori che alle scorse amministrative hanno votato per Antonio Saitta. Sin dal giorno del nostro insediamento – concludono – abbiamo lavorato con tenacia e senso di responsabilità, lottando da soli contro tutti, nella ferma convinzione che la città avesse bisogno di un’opposizione sana e disinteressata. Evidentemente la nostra è una posizione che dà fastidio e adesso ne paghiamo le conseguenze. Noi però non ci arrendiamo e continueremo a impegnarci come e più di prima, con in testa solo l’interesse della città e dei cittadini che non si sentono rappresentati da questa amministrazione e da consiglieri a caccia di poltrone».