MESSINA. Slitta al 19 settembre l’udienza per l’accettazione del concordato preventivo proposto dall’ex amministrazione comunale per Messinambiente, la società sulla quale pende la richiesta di fallimento da parte dell’Agenzia delle entrate e che fino all’entrata in vigore di MessinaServizi Bene Comune svolgeva i servizi di igiene ambientale.

Oggi, presso la sezione fallimentare del tribunale di Messina, era fissata la convocazione dei creditori per il concordato fallimentare di Messinambiente, un accordo da trenta milioni di euro in cinque anni a soddisfazione del debito (il monte debitorio effettivo ammonta a quasi cento milioni). La richiesta di rinvio era stata depositata il 29 giugno da Marcello Parrinello, legale di Messinambiente. Perchè?

Parrinello vuole capire le intenzioni dell’amministrazione in merito, dato che le garanzie a copertura del piano concordatario erano state fornite dalla precedente amminstrazione. L’attuale, tra l’altro, ha annunciato la volontà di mettere in liquidazione MessinaServizi bene Comune, società sulla quale si fonda una grossa parte del concordato fallimentare: il piano infatti prevede che dalla continuità aziendale tra le due società, tramite cessione del ramo d’azienda, sia alla base delle risorse finanziarie da destinare al concordato. In soldoni, MessinaServizi prima affitterà e poi comprerà il ramo d’azienda di Messinambiente che si occupa del servizio di raccolta. Se MessinaServizi viene posta il liquidazione, l’impianto finanziario del concordato crolla. E Messinambiente (società partecipata dal Comune come socio praticamente unico) fallisce.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments