MESSINA – Non potrà più abitare nella casa di via La Farina, di fronte alla villetta Quasimodo (più nota come villetta Royal), A. F., il 24enne locatario dell’appartamento in cui lo scorso lunedì è stato scovato dalla polizia il Droga party. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari che ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con quella di divieto di dimora per il ragazzo e ha disposto il sequestro dell’appartamento

Le indagini della polizia sul festino a base di droghe hanno rilevato, infatti, come quella tra domenica e lunedì non fosse un’occasione saltuaria. Le feste in casa del ragazzo erano frequenti, come hanno confermato diversi testimoni.

Oltre A. F. arrestato all’alba di lunedì, altre 23 persone sono state denunciate.

A destare l’attenzione della volanti della Questura era stata una telefonata, arrivata in sala operativa intorno alle 9, che segnalava schiamazzi in un appartamento di un palazzo vicino alla stazione ferroviaria.

Arrivati sul posto, gli operatori notavano al balcone del quinto piano dell’edificio un ragazzo con in mano una bottiglia di birra che alla loro vista rientrava velocemente in casa per spegnere la musica ad alto volume ed allertare gli amici dell’arrivo dei poliziotti.

Dopo essere riusciti ad entrare nell’appartamento, gli agenti venivano accolti da un ragazzo avvolto in una coltre di fumo dall’odore inequivocabile e in un immobile dalle pessime condizioni igienico sanitarie, fra mozziconi di spinelli, bottiglie di alcolici, immondizia in ogni stanza e vino sparso dappertutto.

Oltre al ragazzo, che faceva gli “onori di casa” nella qualità di affittuario, erano presenti altre sei persone, subito identificate.  Altre 17 erano invece nascoste sul pianerottolo al piano superiore,  attorniate da sostanze stupefacenti di vario tipo sparse e terra e nascoste in un mobiletto accanto alla rampa.

In particolare, i poliziotti procedevano al sequestro di 13 dosi di polvere bianca derivata da oppiacei, 18 dosi di cocaina, 4 di marijuana, Mdma in polvere e pasticche e una boccetta di popper.

I giovani, di età compresa tra i 18 ed i 36 anni, venivano tutti identificati, condotti presso gli uffici di polizia e denunciati per il reato di detenzione di sostanza stupefacente.

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