MESSINA. Come ogni anno, con l’approssimarsi dell’estate, si riapre il dibattito sulla viabilità a Torre Faro, di cui si discute in questi giorni anche in Consiglio comunale. Dopo i vari interventi di associazioni, movimenti politici e gruppi consiliari, a prendere posizione sul tema è adesso l’Osservatorio Urbano CUB Messina, che si oppone a possibili soluzioni “tampone” e alla realizzazione di un’isola pedonale “a tempo” solo nelle ore serali.

«Le proposte strutturali (ampia ZTL o isola pedonale integrale) – scrive Giovanni Tomasello – non vengono prese in considerazione, mentre destano maggiore attenzione due finte proposte che non risolvono il problema che si pone ogni estate da anni a Torre Faro. È questa la paradossale situazione che si è venuta a creare in consiglio comunale, chiamato a decidere fra la proposta di isola pedonale oraria dell’Amministrazione comunale e la mini ZTL proposta da alcuni consiglieri. L’isola pedonale proposta dall’Amministrazione comunale in realtà è una finta isola che assomiglia a quel fenomeno di Saint Malò in Francia dove l’ isola si forma con l’alta marea a determinati orari, ma per il resto è ben unita alla terra ferma. Per non parlare dei problemi che si porrebbero ogni giorno: mobilitare decine di vigili urbani per collocare e rimuovere i divieti per l’accesso all’isola pedonale, svuotare l’isola dalle auto e mezzi vari che inevitabilmente vi si troveranno, per non parlare degli arredi urbani e dei tavolini dei locali che dovranno avere le rotelle per essere spostati velocemente ad ogni “marea”. Riguardo la proposta di qualche consigliere comunale e di quartiere, una ZTL che interesserebbe solo parte di via Fortino e via Biasini, assomiglia al topolino partorito dalla montagna di analisi e progetti di questi anni, ininfluente per la questione mobilità che s’intende affrontare, ma utile forse per tenere buoni i commercianti del “centro” contrari ad ogni isola pedonale o ZTL. Sperimentiamo provvedimenti seri e strutturali per rispondere alle esigenze dei cittadini e dei commercianti se no, per usare un francesismo, “levatici i’ manu”, e si lavori da subito per una soluzione stabile da inserire nel PGTU con il coinvolgimento dei cittadini», conclude.

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