LETOJANNI. «Non posso accettare che non si rispettino i tempi previsti, ci rivediamo fra un mese a Roma per aggiornarci a riguardo e capire i passi avanti che si stanno facendo». Suona come un avvertimento e un monito quello lanciato dal ministro Danilo Toninelli a Salvatore Minaldi, Dirigente dell’Area Tecnica del Cas, questa mattina, durante la visita istituzionale alla frana di Letojanni dove, entro settembre, dovrebbero partire i lavori per la realizzazione di due gallerie che consentiranno la riapertura del tratto e la messa in sicurezza del versante collinare franato nel 2015.

Accompagnato da tutta la deputazione siciliana nazionale e regionale del Movimento 5 stelle, ma non dal sindaco della città metropolitana Cateno De Luca, oggi in giro fra Tusa, Mistretta e S.Stefano di Camastra, il Ministro dei trasporti, di casa in Sicilia dopo le tre visite che ha già fatto nell’isola durante i suoi nove mesi di mandato, si è scagliato contro le inadempienze del Consorzio autostradale, e sulla necessità, adesso, di un intervento di concerto fra il governo centrale e quello locale. «È una vergogna e un errore che lo stato non può permettersi di fare. O si cambia passo o evidentemente non si può andare avanti. Il mio ministero attraverso l’Ufficio territoriale ispettivo ha un braccio operativo in Sicilia per fare verifiche su tutta la rete stradale ma ci sono troppi inadempienti soprattutto per quanto riguarda la sicurezza», ha spiegato.

E ne conta ben 541 inadempimenti, il ministro che per la Regione siciliana ha come primo obiettivo proprio quello della ristrutturazione di tutta la rete regionale dei trasporti. «Oggi si è insediata la nuova governance del Cas e siamo disposti alla collaborazione ma noi siamo lo stato che ha concesso la gestione a un soggetto pubblico e vogliamo che loro rispettino l’obbligo per legge di manutenere e mantenere in sicurezza l’infrastruttura», ha aggiunto Toninelli.

Per quanto riguarda nello specifico l’avvio dei lavori a Letojanni, la firma del progetto esecutivo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è arrivata l’1 marzo. L’investimento necessario per realizzare l’opera di sistemazione del punto è pari a 21 milioni di euro in cui è inclusa anche la messa in sicurezza della carreggiata. Di questi 4 milioni di euro saranno a carico della Protezione civile, mentre il resto dei costi saranno coperti dal Cas.  «Guardando la frana che ho alle spalle penso soltanto ai troppi anni passati. Adesso si sta muovendo qualcosa ma con un governo che sta stressando situazioni ferme da anni. Noi veniamo, chiediamo risposte ma se non vengono date dobbiamo prendere altre soluzioni», sottolinea Toninelli.

Per questo motivo quindi il Ponte sullo Stretto non è la priorità dell’attuale governo, nonostante la questione sia riaperta a più riprese e su più fronti. «Ho girato strade comunali e provinciali e oggi vedo anche quelle gestite da un consorzio regionale che non è stato amministrato bene e su questo tutti i siciliani sono d’accordo con me. Posso parlare di un ponte senza parlare di strade? Prima facciamo viaggiare siciliani e turisti. Cosa parliamo di un ponte se arriviamo su un’isola dove non possiamo spostarci perché non ha strade e ferrovie?», conclude il Ministro.

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