MESSINA. La spesa, voce che secondo i dati Istat incide sul bilancio mensile delle famiglie per circa 500 euro, a Messina è la più cara d’Italia. Lo rivela uno studio di Altroconsumo, nella consueta indagine annuale sul risparmio massimo nel carrello del supermercato che secondo l’associazione può arrivare a far risparmiare 1.278 euro l’anno, scegliendo il punto vendita più conveniente.

Dall’indagine emerge che è in generale il Veneto la regione dove fare la spesa è più conveniente, con 6 delle prime 10 città più economiche, seguito dal Friuli Venezia Giulia. Le regioni meno convenienti, invece, sono Sicilia, con Messina città più cara dell’indagine, e Calabria.

L’analisi è stata portata avanti seguendo la metodologia “dell’indice 100”, che indica la catena più conveniente: se l’indice è 110, per esempio, significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto all’insegna più economica. Ebbene, in riva allo Stretto l’indice, nei supermercati presi in considerazione, è di 127: ciò significa che i prezzi sono più alti del 27% rispetto all’opzione più economica.

A Messina, però, sono stati presi in considerazione solo tre supermercati, uno sulla statale 114, uno a Maregrosso ed uno in viale Regina Elena, e tutti e tre hanno lo stesso indice di 127, segno che, praticamente, nei tre angoli della città non c’è concorrenza e i prezzi sono completamente allineati.

E’ anche vero che tre supermercati sono il campione più basso di tutta l’indagine: tra Ancona ed Alessandria, comuni che sommati non arrivano alla totalità degli abitanti di Messina, per esempio, sono stati presi in considerazione venti punti vendita, dieci per ogni città, e Padova, che ha trentamila abitanti in meno rispetto a Messina, i supermercati esaminati sono ben 17. Messina, in tutta l’indagine, la città col campione più basso di punti vendita presi in considerazione.

 

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