PALERMO. «Sono stato iscritto al Grande Oriente d’Italia ma non ne faccio più parte da anni. È una storia chiusa da tempo». Così, in un’intervista a Repubblica, il neo assessore siciliano ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà, della Lega, fa chiarezza sulle roventi polemiche relative alla sua adesione alla massoneria. «Faccia chiarezza e sia trasparente. Dica se è iscritto alla massoneria come prevede la legge regionale», aveva chiesto ieri Claudio Fava. Il neo assessore in un primo momento aveva negato, affermando di essere solo un appassionato di “metafisica e spiritualità” e in particolare dei legami fra esoterismo e tantra. Poi il chiarimento: «Non ne faccio più parte da molto tempo prima di entrare nella Lega». “Tecnicamente”, quindi, Samonà è un massone “in sonno”, come viene definito nel gergo: non partecipa più ai lavori della loggia ma mantiene il suo status di iniziato.

Quella sulla massoneria non è l’unica polemica che ha coinvolto il giornalista ed esponente della giunta Musumeci. Molto contestate, infatti, anche le sue prese di posizione sui social (successivamente cancellati) in riferimento al 25 aprile («Non lo festeggio»), gli attacchi al presidente Mattarella per i richiami ai valori dell’antifascismo («senza dire nulla sui morti di Coronavirus») e la sua passione per “Giovinezza”. Non sono mancate le critiche per i suoi riferimenti alla giovane Greta e per l’elogio di Pontida. «Qualcuno gli spieghi che la Regione siciliana, come ogni istituzione della Repubblica italiana, è figlia della Liberazione e di una costituzione antifascista. Che forse per il neo assessore alla cultura o per Salvini sono parole desuete. Per italiani no», lo ha incalzato Fava.

 

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Piero
Piero
23 Maggio 2020 8:23

La Massoneria è una scuola di pensiero. ,una gran bella cosa. Peccato che se ti capita di non poter pagare la retta , non sei più un fratello,e ti buttano fuori