MESSINA. Non sono bastati un blitz oltre Stretto (con ovviamente nessuna autorità territoriale), un paio di dirette facebook, i soliti scontri istituzionali: le prime 150 persone, bloccate da ieri nei porti calabresi, sono riuscite a passare lo Stretto di Messina e tornare a casa in Sicilia, stavolta senza nessuno ad attenderli alla rada San Francesco (e nonostante i divieti introdotti dall’ultimo decreto della presidenza del consiglio di ministri, che vietava gli spostamenti da comune a comune anche per il ritorno a casa, domicilio o residenza).

Ad annunciarlo è Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, che già oggi pomeriggio si era espresso sull’argomento con una certa fermezza. “Sto scortando personalmente con l’ausilio della Polizia Municipale, della Polizia Metropolitana, della Guardia Costiera e della Questura di Reggio Calabria le prime 150 persone, tutte residenti in Sicilia, che rientreranno a casa dal porto di Reggio per motivi di sicurezza“, scrive Falcomatà sul suo profilo facebook, sottolineando la collaborazione interforze, e citando gli interlocutori governativi coi quali si è concordato il rientro in Sicilia. “Finalmente questa assurda situazione si è sbloccata grazie all’intervento dei Ministri Luciana Lamorgese, Paola De Micheli, Francesco Boccia e del Presidente dell’Anci AntonioDecaro.

“Trovo sinceramente vergognoso che ancora rimangano 80 persone in Calabria perchè chi di dovere non è capace di assumersi la responsabilità di decidere”, ha affondato il colpo nei confronti del presidente della regione Siciliana Nello Musumeci, e trovando il modo di tirare una stoccata al dirimpettatio Cateno De Luca senza nominarlo. “La politica è una cosa seria, non è uno show. Chi ancora non riesce a comprenderlo, sta mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza di un popolo, quello reggino, che con enormi sacrifici e tanta responsabilità, sta rispettando le regole fin dall’inizio di questa complicata emergenza”.

“Le persone non si respingono come pacchi. Finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Non è possibile che più di 200 persone, tra le quali tanti bambini, siano lasciate per quasi 36 ore su una banchina portuale, senza possibilità di andare in bagno, senza viveri, ostaggio di istituzioni incapaci di far rispettare le loro ordinanze e i loro decreti”.

La situazione, straordinaria, dovrebbe mettere una volta per tutte la parola fine agli arrivi in Sicilia. Oggi pomeriggio, il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva sottolineato come “da cinque giorni è vietato entrare in Sicilia, prima per un’ordinanza della Regione Siciliana, poi della regione Calabria e quindi per un decreto della presidenza del consiglio dei ministri. E’ un problema di ordine pubblico che ho fatto presente al ministro dell’Interno, col dovuto garbo che il presidente della più grande regione d’Italia deve avere nei confronti delle istituzioni dello stato”.

Subscribe
Notify of
guest

4 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
sebastiano
sebastiano
25 Marzo 2020 11:03

è tutto giusto..ma con i contaggi che in Sicilia stanno aumentando come la mettiamo?

Turiddu
Turiddu
25 Marzo 2020 12:53

Auguriamoci che il sinnico di Messina sia meno social e più umano ….caro mio non contano i like ma il rispetto della dignità di tutti !!

Peppe
Peppe
26 Marzo 2020 18:01
Reply to  Turiddu

Umano cosa vuol dire? Lasciare che la gente vada a zonzo come se niente fosse a dispetto dei decreti che noi tutti, con grossi sacrifici, cerchiamo di rispettare?

Marcello
Marcello
26 Marzo 2020 13:25

Signori miei ci sono ordinanze che vietano spostamenti dal proprio domicilio come quelle che mi vietano di uscire da casa per motivi futili. Ma io perché dovrei rimanere a casa se migliaia di persone migrano giorno per giorno dal nord verso il sud e in particolar modo in Sicilia. A cosa serve il mio buon senso?, per quanto tempo dovrò rimanere chiuso in casa?