A teatro, tra grandi classici e riletture sperimentali

 

Da qualche anno, il fermento teatrale in città è alto, col Vittorio Emanuele che nonostante la difficoltà tenta, spesso riuscendoci, di portare avanti dignitosissime stagioni, e le numerose compagnie indipendenti che mordono il freno, assecondate dalla nascita di piccoli teatri “off”.

Stasera, i più tradizionalisti potranno optare per il “Pensaci, Giacomino”, classicissimo di Luigi Pirandello riletto da Fabio Grossi che dirige un grande Leo Gullotta. La trama è sempre quella, moderna da quasi cent’anni: fa scandalo il matrimonio bianco di anziano professor Toti con una ventenne che porta in grembo un figlio non suo. I benpensanti lo criticano, anche se lo scopo è assicurare la pensione alla giovane, rimasta legata all’amato Giacomino, ancora immaturo per assumersi le proprie responsabilità. Inizio alle 21.00, al Vittorio Emanuele.

Nel pomeriggio, invece, alle 18.30 al “Clan off” teatro di via Trento, va in scena “Ferrovecchio”, di Rino Marino, alla regia e a recitare accanto a Fabrizio Ferracane. La trama racconta di un vagabondo che percorre sentieri interminabili a cavallo di una carcassa di bicicletta, per scacciare i fantasmi del passato. Un barbiere ridotto alla rovina e stigmatizzato dal mondo degli uomini: in una Sicilia d’altri tempi, in una sala da barba dimenticata, dove il tempo sembra essersi cristallizzato e mai più scorso da ‘quel giorno’ di tanti anni fa, due individui ai margini dell’umanità corrente si incontrano e scontrano in un contrasto stridente tra reciproco rifiuto e disperata urgenza di comunicazione.
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