MESSINA. «Non sappiamo se si sia consultato con qualche genio dei trasporti locali o se quanto avviene sia frutto dell’istinto suo, del suo vice e della sua amministrazione, ma la visione strategica di Cateno Laqualunque sulla città, a un anno dalle elezioni, appare chiara ed evidente. “Cchiù traficu pi tutti!”». È il commento sardonico degli attivisti di MessinAccomuna, che si uniscono al coro di “no” dopo la proposta di riaprire al traffico veicolare Piazza Cairoli (in via sperimentale).

«Siamo di fronte a una serie di “sapienti” mosse sconclusionate e concatenate, inequivocabilmente convergenti verso un unico obiettivo: rendere Messina la prima città al mondo per congestione veicolare e trasporto insostenibile», scrivono, ricapitolando le “tappe della strategia”, fra le quali la quella di  “ridurre l’offera di trasporto pubblico”, “creare reiteraste e itineranti occasioni di ingorgo” ed “eliminare i risicati spazi di personalizzazione”.

«È evidente – proseguono – che queste iniziative sono figlie della più totale assenza di visione, e che la loro attuazione aggrava la qualità della vita in una città che appena qualche giorno fa è risultata essere tra le più congestionate al mondo: terza città in Italia e in condizioni peggiori addirittura di Londra. Con riferimento all’ipotesi di riapertura al traffico di Piazza Cairoli, facciamo notare che le 110 firme sono ben al di sotto del minimo previsto dallo Statuto per iniziative di proposizione popolare e sono infinitamente meno dei cittadini che ripetutamente e spontaneamente hanno manifestato la voglia di costruire una città a misura d’uomo, dove la pedonalizzazione delle aree sia componente essenziale di un disegno di mobilità sostenibile. Le aree pedonali non servono solo a farci “stare meglio”, ma creano spazi di relazione, rafforzano il senso civico e l’appartenenza alla comunità cittadina. Il problema del traffico a Messina è ovviamente ed evidentemente strutturale e richiede consapevolezza e visione. In sintesi, non si tratta di “aggrapparsi” a uno spazio pedonale, ma di comprendere che ogni passo indietro rispetto all’obiettivo di una città sostenibile è un grave arretramento di civiltà a danno dei messinesi. De Luca mostra, ancora una volta, di non avere nessuna “visione” della città, nessun amore per i cittadini e di fare degli atti amministrativi di sua competenza una occasione continua di campagna elettorale, cercando consenso nella tutela di interessi particolari a danno dell’interesse generale. Questioni di tale portata, e che toccano con evidenza la sensibilità comune, richiedono forme di condivisione e partecipazione ampie e inclusive. L’attuale amministrazione ne è capace? Ci sembra proprio di no. Sosteniamo invece tutte le iniziative spontanee già fiorite ed espresse a difesa dell’isola pedonale di Piazza Cairoli».

 

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