MESSINA. “Per l’originale e indipendente lavoro svolto nella chimica macromolecolare”. Con questa motivazione la messinese Luisa De Cola, attualmente docente di chimica all’Università di Strasburgo, con all’attivo oltre 370 articoli, 36 brevetti e più di 19 mila citazioni, sarà insignita del premio Izatt-Christensen.

Si tratta di uno dei più prestigiosi riconoscimenti in ambito internazionale dedicato a chi si è distinto nel campo della chimica dei macrocicli e della chimica supramolecolare, e annovera tra i vincitori prestigiosi scienziati come Jean-Pierre Sauvage, Fraser Stoddart, Seiji Shinkai e Makoto Fujita. Sarà la seconda italiana, dopo il padovano Luigi Fabbrizzi, a ricevere l’ambizioso premio che ha spianato in passato la strada anche a scienziati che sono stati rapidamente insigniti del Nobel per la scienza.

Un curriculum di tutto punto, quello della sorella dell’ex assessore ai lavori pubblici Sergio, che ha dedicato la sua vita allo studio dell’autoassemblagio dei metalli complessi luminosi e dei nanosistemi ibridi applicati alla medicina, per la cui causa ha anche fondato in svizzera la società SiBreaX.  Dopo la laurea all’Università degli studi di Messina ha girato il mondo per approfondire lo studio della biomateria.

Dopo il post-dottorato negli Stati Uniti, al National Institute of Health all’Università della Virginia, la carriera da assistente all’Università di Bologna, passando per l’Università di Amsterdam nel 1998 e, infine, nel 2004 all’Università di Monaco, in Germania, la scienziata si trova attualmente a Strasburgo dove insegna chimica all’ISIS, Institut de sciences et d’ingénierie supramoléculaires, e da quest’anno è stata anche nominata professoressa onoraria all’Università di Tianjin in Cina.  Dal 2014 è inoltre membro dell’Académie des sciences allemande Leopoldina ed è stata anche nominata, in Francia, Chevalier de la Légion d’honneur.

L’Izatt-Christensen si aggiunge a una lunga lista di riconoscimenti già assegnati alla studiosa. Nel 2010 le è stato, infatti, assegnato l’ERC Advanced Grant, seguito, nel 2011 dal premio IUPAC in chimica, dal Premio Internazionale « L. Tartufari » assegnatole dall’Accademia dei Lincei nel 2015 e dal Premio Catalan-Sabatier conferitole dalla Société Chimique de France
e dalla Société royale espagnole de chimie.

La donna riceverà il premio durante il 14esimo Incontro Internazionale sulla chimica macromolecolare, che si terrà a Lecce dal 2 al 6 giugno. In occasione del 150esimo anniversario della tavola periodica, inoltre, il Museo delle scienze di Valencia ha organizzato una mostra dedicata alle scienziate, dal titolo “Women have got the formula”, dove anche l’icona di Luisa De Cola troverà una sua collocazione fra le donne che hanno reso possibile, grazie al loro impegno e al loro lavoro di ricerca, il progresso della scienza.

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Mik
Mik
28 Aprile 2019 15:16

L’espressione <> fa rabbrividire…altro che 8 Marzo.

anna
anna
10 Luglio 2019 17:25

La scienziata o l’eminente studiosa o l’illustre docente o anche semplicemente la nostra concittadina sarebbe stato mille volte meglio di quel “La donna…” ecc. ecc.