MESSINA. Rientra l’allarme per il ritrovamento, a Torre Faro, di tre barili interrati che avevano evidenziato tracce di contaminazione radioattiva del suolo: dopo le misurazioni sommarie di stamattina col rilevatore di radiazioni Fh40 che avevano fatto segnare una leggera contaminazione radioattiva, una successiva analisi condotta nel pomeriggio dal Nucleo Avanzato regionale Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico, radiologico) di Palermo ha permesso di stabilire che la sostanza radioattiva registrata è Potassio 40, “isotopo che é presente nella miscela del potassio naturale, ed elemento particolarmente abbondante nei minerali e nelle rocce che si può trovare anche in alcuni alimenti e nei fertilizzanti, ma soprattutto in particolari sabbie”, spiega Marina Trimarchi, docente di laboratorio di Fisica nucleare.

Si tratterebbe quindi di un fenomeno legato ai materiali da costruzione: all’interno del terreno, in cui un’impresa stamattina stava effettuando degli scavi, riportando alla luce i tre barili sigillati, è stato analizzato il fondo naturale su blocchi di cemento ed i manufatti cementizi, sui quali la strumentazione ha permesso di rilevare la sostanza. Sono stati esaminati dei campioni anche della sabbia prelevata dal camion della ditta. Il cantiere è chiuso, perché l’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) deve fare l’accertamento sul contenuto dei fusti.

E’ stato quindi scongiurato il pericolo radioattivo ma non quello tossico, spiega il caposquadra dei Vigili del fuoco Paolo Laversa, sul quale domani lavoreranno i tecnici dell’Arpa per capire cosa sia sigillato all’interno dei barili: potrebbe trattarsi di olio esausto.

Nel frattempo, la strada è stata riaperta al transito e per gli abitanti della via non c’è nessuna interdizione.

 

Stamattina, intorno alle 8, gli abitanti di una parte di via dei Mille sono stati allontanati dalle abitazioni: durante uno scavo in un piccolo terreno all’interno della via, sono stati ritrovati tre barili sigillati, sotterrati e occultati da un capannone che è stato abbattuto per i lavori, il cui primo esame ha dato esito di una leggera contaminazione radioattiva. 

Allertati dopo il ritrovamento da un’impresa edile che ha dovuto arrestare i lavori, sul luogo sono arrivati subito i Vigili del fuoco, che constatata la situazione, hanno richiesto l’intervento del nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico) del corpo: dai primi esami del Nucleo è stata rilevata la presenza di una lieve contaminazione radioattiva, confermato dai prelievi di una seconda squadra più specializzata intervenuta in un secondo momento insieme al Nucleo operativo ecologico della sezione di tutela ambientale dei Carabinieri, di Catania.

Lo strumento usato per la misurazione è stato il contatore geiger (rilevatore di radiazioni) l’FH40: è stata evidenziata una misurazione alterata dal fondo che ha richiesto un ulteriore esame da parte dei colleghi del Nucleo Avanzato regionale Nbcr, provenienti da Palermo, che intervenuti di pomeriggio hanno scongiurato il pericolo radioattivo.

 

 

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