MESSINA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta da parte dell’assessore allo Spettacolo Pippo Scattareggia in merito a un video pubblicato ieri dalla nostra testata su Facebook (visibile in basso) riguardante la manifestazione spontanea dedicata alla memoria di Alessandra Musarra. Il filmato, nello specifico, ha ripreso il transito dei manifestanti a Piazza Cairoli, in concomitanza con un evento presentato dalla compagna dell’assessore, Helga Corrao.

Di seguito la nota dell’esponente della Giunta e la replica della redazione.

Caro Direttore,

ritengo doveroso esternare la mia incredulità nel constatare come sia stato “strumentalizzato” dal vostro giornale un momento di forte rappresentanza del contesto femminile della nostra città.

“DONNA ARTE”, un evento già da tempo organizzato ed autorizzato dal Comune di Messina congiuntamente ad altre Associazioni gestite da donne che operano a vario titolo nel nostro territorio ( A.d.V. InformaDonnaMe, Centro Italiano Femminile, Ass. AURA, Accademia delle Belle Arti, Ass. La joie dè vivre, Ass. Impronte, Istituto Basile, Acc.Culturale Zanclea, Ass. Sportiva Valdinisi, Ass. Irene Dance,, Ass. Sueno de Bailar )  e da singole ed affermate professioniste, quali: Dafne Corrao, Matilde Siracusano, Helga Corrao, , Letizia Lucca, Rosaria Brancato, Maria Bertia, Antonella Gargano, Caterina Oteri, Teresa Impollonia, Antonella Falcone, Barbara Oteri, Rosaria Mantineo, Cettina Lanzafame, Melina Trifirò, Rosy Trapa, Marilena de Benedetto, Ines Siracusano, Di Gennaro, Midiri, Piera Battiato, Lina Capillo, Maria Proscia.

Un evento organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Donna e dedicato ed offerto a tutte le donne della nostra città.

Un momento di informazione e di confronto tra di esse, reso più sobrio nella sua performance in virtù dei recenti fatti tragicamente accaduti che hanno vista vittima di femminicidio la nostra giovane concittadina Alessandra Musarra, ed a cui ha voluto fortemente partecipare anche il nostro sindaco Cateno De Luca. A tal fine ci siamo impegnati congiuntamente nel dedicare questo momento al ricordo di Alessandra e di tutte le donne vittime di violenza.

Un modo di “manifestare” senza mettere il bavaglio, ma affermando ad alta voce la presenza ineguagliabile e forte della donna rispetto a questa, passatemi il termine, barbara EMERGENZA SOCIALE.

Trovo dunque più corretto e consono la solidarietà ed il rispetto tra i modi diversi di manifestare, ritenendo altresì scorretto e fazioso il “post” da voi pubblicato nel palese tentativo di far passare un messaggio errato dell’accaduto e con l’intento di mettere in cattiva luce e di offendere le professioniste che si sono umilmente ed a titolo gratuito spese e dedicate ad un appuntamento molto partecipato e che ha visto forti momenti di emozione, cultura, prevenzione  e tanto altro.

Aggiungo che le immagini da voi pubblicate ( il corteo in riferimento radunatosi in piazza Cairoli lato mare, muovendosi da li verso la via Garibaldi, inspiegabilmente tornava indietro, come si evince dal vostro filmato, per muoversi intenzionalmente a serpentina in mezzo al pubblico presente che stava assistendo con attenzione all’intervento della dott.ssa Brancato), al contrario, testimoniano l’immotivata “incursione” di una manifestazione spontanea, che ha il diritto di manifestare nelle modalità che ritiene opportune, ma che altresì non ha il diritto di sovrapporsi ad un’altra manifestazione in corso d’opera, disturbandone l’esecuzione dei lavori, né può ritenersi offesa se richiamata all’ordine ed al rispetto dei presenti. Non sono perciò accettabili né attacchi personali, né istituzionali”.

 

 

Caro assessore,

Lettera Emme, come potrà verificare dalla pagina Facebook del giornale, ha seguito tutte le fasi della manifestazione, dalla partenza da piazza Cairoli all’arrivo a piazza Municipio.

Il video dell’episodio in questione, oggetto della sua doglianza, è stato pubblicato senza alcun commento, lasciando che fossero le immagini a parlare, e che chi guardasse potesse farsi da sé un’opinione dei fatti. Forse sfugge il concetto di “strumentalizzazione”, così come quello di “responsabilità delle parole che si pronunciano e delle azioni che si compiono”, che ovviamente attengono solo ed esclusivamente alla sensibilità di chi quelle parole le ha pronunciate e le azioni le ha compiute.

La cronaca puntuale di quello che è accaduto, asettica come solo un video (non commentato, giusto per ribadire) può essere, consente a chiunque di valutare con serenità quello che è accaduto.

Per questo, riteniamo di dover respingere i rilievi che lei ci muove di scorrettezza e faziosità, ma soprattutto “l’intento di mettere in cattiva luce e di offendere” qualcuno, e di rivendicare invece in maniera chiara il diritto di fare informazione, perché è di questo che si tratta.

Se vogliamo addentrarci nel campo delle opinioni, a noi sfugge il senso di numerosi passaggi del suo intervento, e le modalità per cui una “catena umana”, silenziosa e composta, possa aver “disturbato l’esecuzione dei lavori”, considerando inoltre la brevissima durata dell’evento. Ma è una nostra opinione, così come lo è la sua, e come tale la pubblichiamo, e ne prendiamo atto.

Sul resto, sull’interpretazione di quello che è accaduto e sulle reazioni di chicchessia, non è materia sulla quale interveniamo. Né, molto francamente, ci interessa. Facciamo i giornalisti, non i commentatori. Tanto dovrebbe bastare a chiarire il concetto.

Distinti saluti.

 

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Filippo Cucinotta
Filippo Cucinotta
9 Marzo 2019 17:10

Grazie a Letteraemme per aver documentato questo momento.