MESSINA. Dopo i numerosi casi di cronaca e i tanti “crolli” che hanno funestato la città da nord a sud, il consigliere del Movimento 5 Stelle Paolo Mangano mette sotto la lente l’emergenza alberi, presentando un’interrogazione urgente all’Amministrazione comunale in merito, in particolare, all’incarico conferito all’agronomo Saverio Tignino. 

Dieci i punti trattati dall’esponente pentastellato, che pone l’attenzione, inoltre, sulla quantità esatta di alberi da monitorare e sulla “promessa” del sindaco Cateno De Luca, che aveva garantito la sostituzione di ogni albero abbattuto con due nuovi esemplari.

«Si chiede – scrive Mangano – se l’incarico conferito a Saverio Tignino sia frutto di un Avviso pubblico con il quale si sono potute verificare e comparare le competenze professionali, onde individuare il tecnico più qualificato. In particolare, se si sia verificato il numero degli esami strumentali certificati da Tignino nel proprio curriculum. Se l’incarico assegnato sia stato compiutamente dettagliato, in quanto dagli atti a disposizione esso sembra non esserlo, e, di conseguenza, se la parcella dal tecnico presentata sia pienamente conforme all’incarico stesso. All’uopo si chiede copia della stessa parcella professionale».

«Poiché molti alberi sono stati abbattuti, si chiede se gli stessi siano stati verificati previa redazione di apposita scheda di rilevamento, così come previsto nel conferimento d’incarico. Si chiede copia di tali schede, sia di quelle relative agli alberi già abbattuti che di tutte le altre», si legge nell’interrogazione, in cui si fa poi riferimento all’avviso del Dipartimento Cimiteri e Verde Pubblico relativo alla ricerca di 4 agronomi in possesso di brevetto ETT (European Tree Technician).

Fra i quesiti del consigliere, anche delucidazioni in merito alla Commissione che dovrà esaminare i profili dei professionisti che hanno presentato istanza di partecipazione e sull’annuncio del Sindaco De Luca, che nei mesi scorsi si era impegnato a garantire la sostituire di ogni albero abbattuto con due nuove piante.

Quindi il quesito sulla stima del numero di alberi da monitorare, stimata in 15.000 esemplari, “il che farebbe salire il numero di alberi totali inseriti nel tessuto urbano ad almeno 18.000 (compresi quelli di piccola dimensione per i quali la valutazione stessa non è certamente necessaria). Tale numero, secondo altri professionisti che si è consultato, appare molto sovrastimato, e andrebbe ridotto a non più di 10.000-11.000 unità”.

«Inoltre – scrive  infine il consigliere – si chiede se il Dipartimento Verde Pubblico abbia interrotto la campagna annuale di prevenzione dagli attacchi da punteruolo rosso del doppio filare di palme del viale San Martino, villa Mazzini e altri siti di pregio storico, come puntualmente avvenuto negli ultimi anni. Se tali trattamenti siano avvenuti nel 2018 e se siano già state accantonate le somme per l’anno 2019. L’eventuale e non auspicabile interruzione dei trattamenti, infatti, metterebbe a serio repentaglio l’incolumità delle palme, con grave nocumento del paesaggio urbano e del decoro cittadino, nonché aggravio delle spese per il loro abbattimento e la eventuale sostituzione (non sempre possibile) e concreto pericolo di accuse di sperpero di risorse pubbliche, in quanto l’interruzione dei trattamenti renderebbe vane le somme spese per i trattamenti degli anni passati».

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