MESSINA. Inizia malissimo la settimana che si concluderà con l’approvazione del piano di riequilibrio, per Cateno De Luca. Il sindaco di Messina è costretto infatti ad incassare un sonoro nove a zero in commissione Bilancio, in cui sono state esaminate le prime diciannove (di trenta) delibere propedeutiche al piano di riequilibrio.

Cosa è stato discusso (e bocciato)? Le quattro delibere sui Servizi sociali, con il nodo del riassorbimento diretto dei circa 500 lavoratori del settore che oggi prestano servizio per le cooperative e che dovrebbero essere assunti e “internalizzati” dalla nuova azienda speciale Messina Social City, poi quelle su MessinaServizi (a preoccupare in questo caso sono le conseguenze del fallimento di Messinambiente, e fa discutere anche la modalità scelta dall’amministrazione per raggiungere il 65% di differenziata, che prevede premialità, ma anche l’eventuale ingresso di un partner privato) e quelle sull’Atm, dalla messa in liquidazione alla creazione di una nuova spa a capitale interamente pubblico.

Cosa comporta la bocciatura? Niente, in realtà. Quello in commissione è un passaggio dovuto, alla fine del quale la commissione stessa rilascia un parere che è tale, quindi non vincolante per l’aula. Secondo i calcoli, in aula esiste una maggioranza, anche piuttosto “sicura” nei numeri, per far passare le delibere, ed il finale piano di riequilibrio, con una certa sicurezza per l’amministrazione

 

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