La sollecitazione di pochi giorni fa non sembra potrà avere, dunque, alcun effetto sulla Soprintendenza dello Stretto che lo scorso gennaio aveva già inviato una nota in cui chiedeva chiarimenti prima di potere esprimere parere, chiarimenti che non sono arrivati mai: “È una questione molto complessa e non ha bisogna di essere appesantita da ulteriori considerazioni – ha continuato Micali -, non sono sorpreso dalla nota arrivata due settimane fa senza prima aver riposto alle nostre richieste, mi limito a dire che ne prendo atto”. Nel procedimento sottoposto alla soprintendenza messinese lo scorso gennaio, c’erano, però, una serie di vulnus “che superavano le nostre competenze. Un procedimento reso poco chiaro dalla partecipazione di più soggetti – come alcuni interventi accompagnatori del Ministero che però territorialmente non è competente – alla determinazione che porta a formulare il parere, abbiamo dunque chiesto chiarimenti”, continua Miceli.
Il parere della Soprintendenza dello Stretto, arriverà, dunque, senza i chiarimenti che avevano richiesto da Messina e senza velocizzazione dei tempi previsti dalla legge. Ed è solo una prima fase di pareri che dovranno esprimere gli enti preposti e che contribuiranno alla valutazione della Commissione governativa sull’impatto ambientale per la realizzazione del termovalorizzatore di A2a. In una seconda fase si dovrà procedere alle autorizzazioni, fase che potrebbe presentare ulteriori complicazioni.