MESSINA. «Oggi il Tribunale di Arezzo ha assolto Walter de Benedetto. Malato da anni di artrite reumatoide, era stato rinviato a giudizio con l’accusa di spaccio per aver coltivato (supportato in questo da un amico, condannato però a più di un anno in un altro processo) poche piante di cannabis da integrare alla quantità insufficiente regolarmente prescrittagli ad uso terapeutico. L’assoluzione di de Benedetto è una buona notizia cui gli organi di informazione hanno giustamente dato ampio spazio grazie anche alla mobilitazione di politici e attivisti». Così, in una nota i Radicali Messina, che “guardano con soddisfazione all’esito del processo, con l’auspicio che possa  interrompersi il circolo vizioso di politiche proibizioniste inutilmente dispendiose e liberticide messe in atto dallo Stato italiano per 40 lunghissimi anni”.
Quattro i punti evidenziati dal partito, “passati sotto silenzio”:
1) che in Italia continuino a celebrarsi processi di questa natura;
2) che operazioni di polizia, carcere e tribunali siano ancora l’unica risposta dello Stato al fenomeno sociale e culturale del consumo di sostanze, sia esso a scopo ludico o terapeutico;
3) che lo sperpero di denaro pubblico continui a più livelli indisturbato, protetto da un moralismo inspiegabilmente cieco di fronte a sostanze dannosissime ma legali come alcol e tabacco;
4) che circa un terzo degli ospiti nell’Azienda Carcere Italia sia detenuto, in attesa di giudizio o definitivo, per reati legati alla domanda/offerta di sostanze illegali.
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