MESSINA. Ieri, durante la giornata in ricordo delle vittime della mafia anche la scuola media Verona Trento ha partecipato alla manifestazione di Libera. Gli alunni della Verona Trento e della Boer dell’istituto infatti, si sono collegati tutti insieme per ascoltare il discorso fatto da Don Ciotti dalla pizza di Napoli e rivolto ai giovani. Ma non solo. Agli alunni è anche stata data l’opportunità di incontrare nella piattaforma dell’istituto don Panizza, un coraggioso sacerdote che vive con i suoi ragazzi “speciali” in un bene confiscato alla ‘ndrangheta. Una storia di legalità, che è stata raccontata agli studenti messinesi. Don Giacomo Panizza e la sua comunità per disabili, infatti, affrontano da anni la ‘ndrangheta e le sue pressioni. Il sacerdote originario di brescia da quasi 40 anni vive a fianco di disabili ed emarginati dalla società, e gli è stato assegnato un bene confiscato alla ‘ndrangheta dei Torcasio per gestire la comunità ‘Progetto Sud’ a Lamezia Terme. Un impegno sociale che ha messo il sacerdote nel mirino del clan. Protagonisti della giornata gli alunni dei due plessi, che hanno anche recitato poesie, realizzato cartelloni e letto i nomi di tutte le vittime di mafia in Sicilia.

 

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