MESSINA. Anche l’Università di Messina si è unita al cordoglio di tutta la comunità accademica nazionale per la scomparsa, ieri, del rofessor Luca Serianni. Il linguista è morto giovedì pomeriggio, all’ospedale San Camillo di Roma, era in gravi condizioni da lunedì, quando era stato investito da un’auto mentre attraversava le strisce pedonali a Ostia, dove viveva. Serianni è stato uno dei più noti studiosi contemporanei della lingua italiana. Per molti anni professore ordinario di Storia della lingua italiana a “La Sapienza” di Roma, dal 2004 era uno dei curatori, assieme a Maurizio Trifone, del vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli. Era accademico dei Lincei e socio dell’Accademia della Crusca. Il linguista tra il 1977 e il 1979 ha insegnato anche a Messina, alla facoltà di Lettere e Filosofia e grazie a lui è nata la prima cattedra di Storia della lingua italiana a Unime.
«Di lui – è stato il commento da Unime- piace ricordare non soltanto i meriti scientifici notissimi in tutto il mondo (accademico della Crusca, dei Lincei, dell’Arcadia, dottore honoris causa dell’Università di Valladolid, autore della più importante e consultata Grammatica dell’italiano, oltreché di volumi e saggi fondamentali per la storia della lingua italiana, direttore di riviste linguistiche, consulente ministeriale per i programmi scolastici…), ma soprattutto le qualità umane e la costante vocazione didattica. Per Serianni gli studenti, quelli di scuola non meno dei suoi allievi universitari, sono sempre stati il centro vitale di ogni attività scientifica («Voi per me siete lo Stato», disse agli studenti durante la sua lezione di congedo accademico nel 2017), motivo per cui non si è mai sottratto al costante dialogo con le scuole italiane. Questa sua inclinazione lo ha portato anche a tenere conferenze nelle scuole, non solo nell’università, della nostra città, che del resto gli era carissima, dal momento che l’Università di Messina è stata la sua ultima sede in qualità di professore incaricato, prima di passare, da professore ordinario. Dal suo magistero messinese discende la nostra prima cattedra di Storia della lingua italiana, tenuta dapprima dal professore Carmelo Scavuzzo, poi dal professore Fabio Rossi, entrambi amici di Luca Serianni, il secondo anche allievo, il primo allora giovane collega. Del professore Serianni tutti ricordano l’apertura mentale congiunta alla straordinaria caratura culturale, la signorile affabilità dei modi e la rara dedizione all’ascolto, in una parola la sua humanitas. Restano e resteranno, a conforto, le tracce del suo insegnamento nella cura affettuosa dedicata ai discepoli non meno che nei suoi libri.»