MESSINA. Non accennano a placarsi le polemiche esplose dopo le spiacevoli frasi esposte dalla preside del liceo Seguenza, Lilia Leonardi. In ordine di tempo, a rispondere alla dirigente scolastica è stato prima il sindaco Cateno De Luca, poi il deputato regionale del M5s Antonio De Luca e successivamente i consiglieri comunali Salvatore Sorbello e Alessandro Russo, che ha elogiato i ragazzi per la loro reazione. Qualche minuto fa, anche il garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Messina, Angelo Fabio Costantino, ha inviato una nota a favore degli studenti che con le loro contestazioni “danno ancora speranza e ci insegnano che prima o poi costruiremo un mondo senza discriminazioni ed ingiustizie”.

“Mi domando se noi genitori, adulti, operatori siamo all’altezza di questa nuova generazione, di questi ragazzi a cui stiamo lasciando ancora meno di quello che la nostra generazione ha ereditato. Guardo il video del Seguenza e più che le parole dell’adulto mi colpiscono le reazioni di sottofondo dei ragazzi: ‘Ma che vuol dire? Ma cosa sta dicendo, ma si rende conto?’, e poi la contestazione – scrive il garante – Di quel video salvo solo le voci dei ragazzi che ci danno ancora speranza e ci insegnano che prima o poi costruiremo un mondo senza discriminazioni ed ingiustizie”.

“Ieri ha perso un certo tipo di scuola, adultocentrica e sorda ai reali bisogni dei ragazzi; ieri come oggi vincono i ragazzi coraggiosi, puliti, giusti. Grazie ragazzi del Seguenza per l’insegnamento che ci avete lasciato e perché ci avete indicato che la strada della vera Umanità è ancora percorribile ma solo accanto a voi”, conclude.

Sulla stessa linea aveva commentato, infatti, anche il consigliere Alessandro Russo con un post su Facebook: “C’è una sola cosa bella nella triste vicenda della preside del ‘Seguenza’: la reazione dei ragazzi, che l’hanno subissata di fischi, rifiutando platealmente l’idea che i figli di pastori o di allevatori siano destinati ad una scuola diversa da quelli della (auto proclamata) élite. Una lezione di civiltà e di coraggio per la quale tutta Messina dovrebbe essere fiera e dire loro: ‘Grazie’ “.

Ancora su Facebook, ha commentato anche il deputato all’Ars pentastellato, un po’ incredulo: “Se questa è una preside. Quando ho visto il video della professoressa Leonardi che chiedeva un contributo ai suoi studenti non riuscivo a credere che fosse veramente la preside di un istituto scolastico. Ho pensato a uno scherzo o (e me ne scuso) che si trattasse di una rappresentante degli studenti che straparlava, ma non riuscivo e forse non riesco ancora a credere che la donna del video sia davvero la preside”.

“Perché se davvero è la preside del liceo ‘Seguenza’ che dice ai suoi studenti che ‘le loro famiglie possono certamente permettersi di pagare 50 euro perché frequentano un istituto prestigioso e non sono mica come gli studenti degli istituti di montagna, che non sono figli di contadini’, allora abbiamo un serio problema da risolvere. E state pur certi che mi adopererò per rappresentare i fatti nelle sedi opportune”, scrive De Luca, enunciando il principio di uguaglianza formale e sostanziale che si evince sulla Carta Costituzionale.

“Da ciò discende che in nessun caso può essere consentito a un insegnante di trasmettere ai propri studenti messaggi che violano il rispetto della dignità umana. Un insegnante dovrebbe evitare di fare pubblicamente i conti in tasca alle famiglie, poichè rischia di mortificare quei genitori che sono costretti ad affrontare grandi sacrifici per garantire un’istruzione dignitosa ai propri figli e per i quali spendere 50 euro in più può rappresentare una seria difficoltà in questo particolare momento storico”.

“In nessun caso può essere consentita la trasmissione di un messaggio diseducativo quale è quello in cui la preside sembra porre come esempio negativo la condizione di chi vive in montagna o di chi sceglie di vivere coltivando la propria terra o di chi frequenta un istituto professionale. È evidente che chi veicola un messaggio simile ha poco da insegnare e molto da imparare e forse, proprio per questo motivo, dovrebbe fare un po’ di esperienza in quei luoghi che sembra considerare negativamente”, suggerisce il deputato regionale.

“Se avesse l’opportunità di vivere un’esperienza simile sono convinto che rimarrebbe piacevolmente stupita di come i cittadini dei comuni montani, nonostante le tante difficoltà che devono sopportare, siano incredibilmente ricchi di qualità morali quali la cordialità, la cultura, l’ospitalità, l’operosità, l’educazione e soprattutto un grande rispetto per chi proviene da altri luoghi indipendentemente dal lavoro che svolge”.

“Fiducioso che la direttrice, compreso l’errore compiuto, sarà lesta nello scusarsi con i propri studenti e con le loro famiglie, così come con le comunità montane e quelle contadine, desidero trasmettere la profonda stima che provo nei confronti di tutti quei padri e madri di famiglia che anche quando faticano a mettere da parte 50 euro continuano a comportarsi onestamente, offrendo ai propri figli un esempio certamente migliore di quello offerto dalla loro preside”, conclude Antonio De Luca.

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