MESSINA.  “Abbiamo denunciato per anni la ‘finta concorrenza’ che le Ferrovie dello Stato facevano ai traghettatori privati sullo Stretto di Messina, mentre il servizio pubblico veniva distrutto, ma mai avremmo immaginato che, un giorno, un mezzo di servizio pubblico, come i nuovi autobus di BusItalia-Simet che, ricordiamo, è una Società con socio unico soggetta alla direzione e coordinamento di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A, avrebbe scelto di utilizzare i traghetti privati per attraversare lo Stretto anziché le navi delle proprie società”. A denunciarlo è la capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana, insieme al collega a Sala D’Ercole Antonio De Luca, a proposito del passaggio degli autobus del nuovo servizio di Ferrovie dello Stato sui traghetti Caronte Tourist, anziché, come sarebbe più logico, sulle proprie.

“Da tempo ormai – spiegano i deputati – assistiamo ad una contrazione dei servizi inaccettabile: partendo dalla volontà, espressa dal precedente Governo, di sostituire le navi ferroviarie con mezzi veloci, possibilità cui ci opporremo strenuamente, alla decisione di FFSS di istituire un servizio di ‘pullman veloci’ al posto dei treni, andando contro una globale e consolidata tendenza mondiale, volta alla valorizzazione di più ecologici mezzi ferrati a discapito del gommato; oggi addirittura snobba le proprie navi facendo arricchire il diretto concorrente: non sappiamo a che gioco stiano giocando, ma sappiamo che non ci piace.”

“Abbiamo già chiesto delucidazioni – concludono i parlamentari – per sapere chi ha deciso che fosse quella la nave da prendere, e quindi chi ha organizzato gli orari senza tenere conto, evidentemente, delle coincidenze con i mezzi del servizio pubblico. Chi ha preso queste decisioni dovrà assumersi le proprie responsabilità.”

Sul caso interviene anche il deputato di Forza Italia Nino Germanà: “Sono un convinto sostenitore del Ponte – scrive –  ma le Ferrovie dello Stato superano ogni paradosso avviando un servizio bus in concorrenza ai treni per farli poi traghettare da vettori privati pagando loro il servizio, nonostante la presenza delle due compagnie di navigazione del gruppo FS. Quest’ultima operazione basta da sola per scongiurare qualsiasi riconferma dell’ad FS Mazzoncini e mi auguro che il governo non cada nell’errore. Potremmo discutere di continuità territoriale e di disagi legati ai trasporti per altri 50 anni inutilmente ma decisioni come questa, a maggior ragione se prese senza la dovuta concertazione, rischiano di gettare nel ridicolo il gruppo FS. Negli ultimi decenni la politica delle Ferrovie è stata di progressivo smantellamento nello Stretto, a scapito di milioni di siciliani, ma arrivare a lanciare un servizio bus, in concorrenza ai treni e per di più renderlo “utente” dei competitor privati, è persino al di là di qualsiasi sfrenata fantasia”.

 

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