MESSINA. Dopo i segnali positivi di agosto il quadro di siccità Siciliana torna in negativo. È quanto emerge dal bollettino mensile del  Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) che segnala come il primo mese dell’autunno meteorologico ha fornito spunti di segnale opposto, all’inizio di un periodo sul quale sono concentrate le speranze di un superamento dello stato di severità idrica alta che ancora sta affliggendo la Sicilia.

Gli eventi di settembre hanno consentito un limitato recupero dei deficit di medio – lungo periodo solo su parte della Sicilia occidentale, mentre la maggior parte del territorio regionale ha visto un ulteriore incremento del deficit specie sul settore orientale, dove le piogge sono state nettamente più scarse rispetto alla norma.

«In questo quadro -scrivono dal SIAS- la preoccupazione riguarda soprattutto colture come gli agrumi che, nonostante le temperature ormai più miti, continuano ad avere fabbisogni idrici significativi, che non ovunque possono essere soddisfatti con le scarse risorse idriche residue a fine estate. Dopo un primo sollievo già registrato con le piogge di inizio ottobre, già al di fuori del periodo qui preso in considerazione, cresce l’attesa di piogge abbondanti e capaci di ricostituire non solo le riserve idriche dei suoli, ma anche quelle dei corpi idrici superficiali e sotterranei. In assenza di queste, già a fine ottobre si potrebbe osservare sul settore ionico un calo ulteriore degli indici SPI a 48 mesi per la prossima uscita del piovoso ottobre 2021 dalla finestra di osservazione.»

Nel dettaglio l’indice SPI (l’indice che valuta la siccità quantificando il deficit di precipitazioni su diverse scale temporali) a 3 mesi mostra una drastica diminuzione dei valori sul settore nord-orientale, in particolare su tutto il settore etneo e sulla Piana di Catania, nonchè nell’area tirrenica del Golfo di Patti; oltre ad aree significative in stato di siccità moderata (SPI compreso tra -1 e -1,5) compaiono anche aree più circoscritte in stato di siccità severa (SPI compreso tra -1,5 e -2); migliorano gli indici solo su parte dei settori occidentale e meridionale. Anche l’indice SPI a 6 mesi mostra un drastico cambiamento, anche se le aree in stato di siccità moderata sul Catanese risultano circoscritte; sulla già citata area del Golfo di Patti gli indici raggiungono anche qui localmente addirittura lo stato di siccità estrema (SPI < -2); gli indici tendono invece ad aumentare sul settore occidentale, che manifestano assenza di siccità. Gli indici su 12 mesi continuano ad indicare assenza di siccità significativa a medio termine e su 24 confermano il quadro di siccità a medio-lungo termine.

Infine «l’indice SPI a 48 mesi -scrivono dal SIAS- conferma un quadro variegato che potrebbe cambiare più significativamente nel mese di ottobre, che per adesso vede poche aree in stato di siccità a lungo termine significativa, mostrandosi in questa inadeguato a rappresentare la reale situazione idrologica, molto più problematica di quanto appaia dagli indici a causa dell’effetto dell’eumento delle temperature sui bilanci idrologici»
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