CATANIA. Si apre una nuova bocca eruttiva sull’Etna, sul fianco sud-est del nuovo cratere, a monte di Torre del Filosofo. Le emissioni di gas sono state registrate dalle 8:15 dall’Ingv, ma già dalle 5:30 i sistemi di sorveglianza dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia avevano rilevato un repentino ingrandimento dell’ampiezza media del tremore vulcanico.
L’attività esplosiva, invece, è iniziata nella tarda mattinata, producendo un pennacchio gassoso di cenere che, spinta dal vento, si è dispersa sui quadranti orientali del vulcano, alzandosi fino ad una quota di circa 4500 metri sul livello del mare.
Il personale Ingv è intervenuto per le 11, evidenziando che “l’attività esplosiva ha interessato l’intera estensione della fessura eruttiva che si estende dalla sommità del nuovo cratere sud-est fino alla sua base meridionale”, si legge sul comunicato di “Etna life”.
Verso le 14 il personale ha comunicato che la colata lavica era ben alimentata e che si espandeva rapidamente, con un fronte che avanzava rapidamente verso valle”.
Alle 11:30, infatti, il fronte lavico aveva già superato la base settentrionale dei Monti Barbagallo, propagandosi verso il basso nella zona compresa tra Monte Frumento Supino ed i coni piroclastici del 2002-2003.
A scopo precauzionale, l’Osservatorio etneo dell’Ingv di Catania ha emesso un “vona” rosso, che è il massimo livello di allerta per gli spazi aerei ma che, al momento, non impatta con l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini.