MESSINA. Che fine ha fatto la procedura, prevista per legge, dell’accesso all’anticipazione di liquidità, e perchè il comune di Messina ha deciso di non avvalersene? E se è vero che in cassa ci sono tutti i milioni disponibili di cui parla il sindaco Cateno De luca, come mai non si è ancora provveduto a soddisfare i creditori che attendono da anni, spesso con un importo abbattuto anche del 50%?

Se lo domandano i coordinatori dei circoli del Pd delle sei circoscrizioni (Armando Hyerace, Laura Giuffrida, Fulvio Manganaro , Nuccio Zullo, Antonino Labate e Mattia Morasca) in una lettera in cui esprimono perplessità sulla gestione della vicenda da parte del comune di Messina.

“Il mancato accesso alla procedura di anticipazione di liquidità è un fatto molto grave e rappresenta l’ennesima beffa per tutti coloro i quali, vantando un credito certo, liquido ed esigibile maturato al 31 dicembre 2019 nei confronti del Comune di Messina, attendono ormai invano da decenni il pagamento di quanto loro dovuto”, scrivono i sei.

La misura era stata prevista dal Governo nazionale proprio per provare a sostenere la ripresa economica dei territori, attraverso il rapido pagamento dei debiti degli enti locali, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e obbligazioni per prestazioni professionali.

“Ed invece, i tanti creditori del Comune (piccole/medie imprese, liberi professionisti, o semplici cittadini) dovranno continuare a sottostare agli incerti e biblici tempi legati alla procedura di riequilibrio o alle (sempre incerte) disponibilità di cassa”, continua la lettera.

“A fronte, quindi, di una insperata possibilità di ridurre l’esposizione debitoria pregressa e procedere in tempi rapidi all’integrale soddisfacimento dei propri creditori (iniziando magari da quelli di importo inferiore ai 50.000,00 euro), l’Amministrazione ha invece scelto di abdicare, ancora una volta al proprio ruolo e – a dispetto delle pittoresche dichiarazioni mediatiche – di porsi esattamente dalla parte opposta rispetto ai propri cittadini. Proseguire, infatti, con le note e altamente penalizzanti proposte transattive significa ignorare – e, quindi, approfittare – dello stato di bisogno delle persone, pronte ad accettare, oggi più di prima a causa della crisi, qualsiasi proposta al ribasso”. 

“Se, peraltro, le cifre dichiarate dal Sindaco De Luca relativamente alla disponibilità di cassa fossero reali, allora il mancato accesso al fondo risulterebbe ancor più grave ed ingiustificato, posto che in questa delicata e preoccupante fase è necessario, se non vitale, liberare il più possibile risorse, per destinarle come aiuto alle imprese o come misure di sostentamento per le fasce della popolazione più deboli e per quelle più colpite dalla crisi”.

“Riteniamo, quindi, che questa scelta sia stata del tutto illogica ed irragionevole, prima che irresponsabile, ed il Sindaco De Luca, che peraltro detiene la delega al bilancio, dovrà assumersi tutta la responsabilità dell’ennesimo pregiudizio arrecato alla Città ed ai suoi cittadini”, concludono i sei democratici.

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