MESSINA. I finanzieri di Capo d’Orlando, nell’ambito di un’operazione finalizzata a contrastare il fenomeno dell’abusivismo professionale e commerciale, hanno scoperto, nelle scorse settimane, uno studio odontoiatrico situato nel pieno centro cittadino in cui operavano due falsi dentisti.

In particolare, le Fiamme Gialle hanno individuato un ambulatorio nel quale avevano fondati motivi per ritenere che fosse esercitata abusivamente la professione di odontoiatra. Dopo alcuni giorni di appostamento all’esterno della struttura, i finanzieri hanno effettuato un accesso constatando la presenza nella sala d’attesa di alcuni clienti in procinto di sottoporsi a visita dentistica, che in realtà doveva essere materialmente effettuata da un odontotecnico e da un medico generico.

Nel dettaglio, in una delle sale dedicate agli interventi il medico generico era intento ad operare un paziente nel cavo orale: tale pratica, secondo le norme vigenti, è di esclusiva competenza dei medici odontoiatri. Anche l’odontotecnico, sulla base di quanto emerso dagli accertamenti eseguiti, effettuava abitualmente interventi riservati solamente a medici dentisti.

Il laboratorio era gestito da una terza persona, una signora di cinquantaquattro anni priva di titoli medici. La stessa, come emerso dai riscontri eseguiti dai finanzieri, si avvaleva di personale non abilitato alle cure odontoiatriche. I locali utilizzati erano dotati di numerose attrezzature e materiale necessario per la cura dei pazienti e per la realizzazione di calchi e protesi dentarie, alcune già pronte per essere consegnate alla clientela.

Al termine delle operazioni di servizio le Fiamme Gialle orlandine hanno denunciato la responsabile e i falsi dentisti alla Procura della Repubblica di Patti, per il reato di esercizio abusivo della professione medica di odontoiatra, che prevede la reclusione fino a un massimo di sei mesi.

I locali che ospitavano lo studio, unitamente alle sofisticate strumentazioni il cui valore ammonta a circa quattromila euro, sono stati sottoposti a sequestro, su provvedimento del Gip del Tribunale di Patti,  Andrea La Spada, su richiesta del Pubblico MinisteroLuca Melis. Contestualmente è stata acquisita la documentazione presente nella segreteria dello studio per i successivi sviluppi di natura fiscale.

L’esercizio illecito delle attività nel settore sanitario, oltre a danneggiare i professionisti onesti in quanto ostacola la normale concorrenza, danneggia le risorse economiche dello Stato e, soprattutto, rappresenta un grave rischio per la salute dei cittadini

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