MESSINA. Quanti sono stati i dipendenti dell’Atm a partecipare allo sciopero di ieri, lunedi 19 maggio? Molti, secondo i sindacati, pochi secondo la governance dell’azienda. Ieri le sigle organizzatrici Faisa Cisal, Orsa e Fit Cisl avevano dichiarato che ad incrociare le braccia erano stati “quasi l’80% dei lavoratori”, citando tra le ragioni il fatto che “I lavoratori sono vessati, discriminati e umiliati, non siamo disposti nemmeno ad accettare l’esternalizzazione dei servizi a discapito dei lavoratori”.

Poco dopo 24 ore, a ridimensionare le cifre è stata Carla Grillo, presidente dell’azienda trasporti, che ha parlato di “adesione al di sotto del 20%” e di “dati non veritieri da parte dai sindacati. A fronte di 534 dipendenti aziendali hanno infatti partecipato allo sciopero 104 lavoratori”, spiega Grillo, che poi aggiunge, sulla privatizzazione dei servizi “Niente di più falso. L’Azienda non sta privatizzando i servizi,  ma li sta potenziando, come dimostra il fatto che i livelli occupazionali interni non sono stati toccati né messi in discussione.  Anche in questo caso, mi piace fornire alcuni dati che possono spiegare meglio la bontà delle scelte adottate dall’Azienda sul fronte delle esternalizzazioni. Prendiamo il caso delle verifiche a bordo dei bus, che vengono effettuate con 11 operatori interni e 3 operatori esterni. Ebbene, i dati dicono che, nel periodo giugno-gennaio 2024, gli operatori interni hanno elevato, in 10mila ore di lavoro,  2093 verbali, di cui ne sono stati pagati 398; gli operatori esterni, in 2800 ore di lavoro, hanno elevato 4.344 verbali, di cui ne  sono stati pagati 1799. Mi astengo da qualsiasi commento, perché voglio che a fare le valutazioni del caso siano i cittadini”.

La presidente Grillo fa poi il punto sul capitolo manutenzione bus: “Innanzitutto è bene ricordare che, fino al 2019, c’erano 50 autobus, mentre oggi Atm ha quasi 200 mezzi. Fatta questa premessa, voglio evidenziare che prima dell’esternalizzazione c’erano ogni giorno circa 40 autobus in fermo tecnico, vale a dire che non uscivano perché necessitavano di manutenzione per guasti vari. Attualmente, chi si occupa della manutenzione riesce a riparare un autobus al giorno, evitando che i cosiddetti fermi tecnici abbiano conseguenze sull’efficienza del servizio. Anche in questo caso, lascio ogni valutazione alla cittadinanza”.
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