MESSINA. Uno pensa di averle viste tutte, di aver esplorato tutti i possibili abissi della psiche umana, poi accade qualcosa che sposta più in là l’asticella dello schifo e della vergogna che un cittadino responsabile deve subire.

Qualche ora fa, Marcello Puglisi ha pubblicato sul suo profilo Facebook tre fotografie. “In queste condizioni si è “svegliata” la spiaggia di S.Agata – foce torrente S.Agata, oggi domenica 20 Agosto 2017″, ha scritto, aggiungendo subito dopo, amaramente, “ogni commento è superfluo”. Spazzatura di ogni tipo sparsa per la spiaggia, tra le barche, cassette di plastica lasciate sulla sabbia, cartacce, contenitori. Di tutto. A tre metri dagli ombrelloni e cinque dal mare.

C’è una bizzarra usanza, nei messinesi, per cui qualsiasi superficie non sia rigorosamente asfaltata o cementata, sia possibile utilizzarla come discarica. Anche se si pianta l’ombrellone e ci si fa il bagno a pochi metri di distanza. Marcello Puglisi è uno di quelli che non si arrende alla barbarie, e oltre che a indignarsi sui social network, si rimbocca le maniche e decide di fare qualcosa. Per questo, ha fondato un “comitato spontaneo autogestito”, nato per la pulizia della spiaggia di via Marina Ganzirri – foce torrente Papardo, che qualche giorno ha posizionato un cassone per la raccolta degli inerti, che costruttori edili e “padroncini” vengono a scaricare abusivamente nel torrente.

Sant’Agata è, al momento, fuori dal “raggio d’azione” del comitato. Ma certi sfregi al viso del territorio sono troppo grandi per essere ignorati.

 

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