Un foro da arma da fuoco alla nuca, sarebbe questa l’evidenza emersa dallautopsia sul corpo di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco scomparso lo scorso 5 gennaio. Il cadavere del 55enne era stato ritrovato sabato scorso in una scarpata in contrada Riina. Dopo giorni di ricerca il cane Zeus dei vigili del fuoco era riuscito finalmente a rintracciarlo. Sul corpo un sacco nero della spazzatura. L’identificazione è stata fatta dai colleghi di Scipilliti. L’uomo presentava varie tumefazioni, soprattutto al volto. Dopo la scomparsa il 4 gennaio pomeriggio e la denuncia dei familiari il 5 gennaio, carabinieri e vigili del fuoco avevano rintracciato la sua macchina sul lungomare di Santa Teresa di Riva. Il corpo è stato ritrovato a 5 chilometri di distanza da dove aveva lasciato l’auto, nella strada che porta a Savoca.

 

Era stato rinviato a giudizio per truffe ai danni dell’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura dell’Unione europea. Per questo era stato sospeso dal servizio, era poi tornato a lavoro assentandosi negli ultimi tempi spesso per motivi di salute.

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