MESSINA. Anche Monica Guerritore si è posta al fianco della Rete Civica della Salute Siciliana. In una video-dichiarazione l’attrice nata a roma ma di origini meridionali ha spiegato: “Abbiamo toccato con mano quanto le fragilità nella popolazione sia accentuata dalla solitudine. Non c’è nessuna speranza di vita, di futuro, là dove non c’è nessuno che si prende cura della tua salute, che si occupa di te. La mancanza di vicinanza corpo a corpo, l’impossibilità di vedere figli nipoti amori sono state ampiamente raccontate e hanno toccato tutti. Ma è emersa fortissima anche la mancanza del contatto cuore a cuore che dà il teatro quando arriva in città, in paese, nei borghi: cura dell’anima, partecipazione emotiva, comunità. Mancanze che sono molto sentite nell’Italia del Sud dove la partecipazione alla ‘narrazione’ è radicata: figli, tutti noi, dei giganti del pensiero della Magna Grecia”

 

“Nel progetto di Città Italia, tante volte citato dal Presidente Mattarella – ha sottolineato Monica Guerritore – rintraccio il primo legame che collega, in linea di principio, il teatro, i luoghi di incontro e condivisione pubblici con l’attività dei volontari della Rete Civica della Salute. Là dove c’è una comunità, ci sono luoghi che si prendono cura dei cittadini: un ospedale, un teatro, un posto di polizia, una scuola, un centro di accoglienza, un centro ascolto. Sono le Infrastrutture sociali primarie”

 

Al “grido di aiuto cui solo i medici possono rispondere” e alle “aspettative e desideri dei cittadini” bisogna far corrispondere “una struttura operativa in grado di prendersene carico e di dar voce. Solo quando le intuizioni diventano progetto operativo, com’è appunto il caso della Rete Civica della Salute, il cittadino ci mette il cuore e diventa protagonista, fautore delle proprie aspettative”.

 

“Qualcuno – conclude l’artista – deve creare una struttura che convogli i fondi dei Ministeri Salute e Lavoro in un’unica “rete” che, come un filo di perle, inanelli luoghi a luoghi, partendo dalla Sicilia come progetto sperimentale. È un principio di azione a cui credo, a cui crediamo, molto. E che noi stiamo applicando nella Rete nazionale dei teatri sul territorio”.

 

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