MESSINA. La provincia di Messina è diciottesima, in Italia, per reati amministrativi a carattere ambientale: lo certifica il rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente, che ogni anno pubblica la classifica dei territori in cui si consumano più reati ai danni dell’ambiente.
A livello provinciale, quella dello Stretto è la seconda provincia con più illeciti, desunti dai procedimenti portati avanti da forze dell’ordine e capitanerie di porto: 412 reati (prima Palermo, con 774 episodi), 857 illeciti amministrativi, 414 persone denunciate e 47 sequestri. A livello nazionale, tra reati e illeciti il numero sale a 1269, che valgono per la provincia la poco onorevole diciottesima posizione.
Il settore criminale in cui Messina purtroppo primeggia è il ciclo del cemento: 85 reati censiti, 87 persone denunciate e 19 sequestri testimoniano l’altissimo tasso di abusivismo che porta il territorio al primo posto in Sicilia (Regione che per numero di reati ambientali è terza in tutta Italia), ma “solo” diciannovesima in tutta Italia per reati, e nemmeno tra le prime venti per illeciti amministrativi.
La provincia messinese non è presente nelle prime venti italiane anche per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti (sia reati che illeciti, ma è terza in ambito siciliano dopo Palermo e Agrigento), mentre lo è nei maltrattamenti agli animali, al sedicesimo posto in Italia con 375 tra reati e illeciti.
La situazione per l’isola non è affatto rosea: la Sicilia è prima regione per reati contro gli animali: 1.015 illeciti penali, +3,9% rispetto al 2023, terza regione dopo Campania e Puglia, per reati ambientali: 3.816 illeciti penali, pari a 10,4 reati al giorno, in leggera flessione (-2,7%) rispetto al 2023, e di nuovo terza dopo Campania e Puglia, per reati nel ciclo del cemento: 1.183 illeciti penali, sostanzialmente stabili rispetto al 2023, quando erano stati 1.181;
Inoltre è la quarta regione, dopo Calabria, Puglia e Campania, per reati relativi agli incendi boschivi e di vegetazione: 351 illeciti penali, in netta flessione rispetto al 2023 (-41,6%), con 14 persone denunciate ma prima regione come superficie bruciata (17.554 ettari) e seconda dopo la Calabria come numero di incendi (451), la sesta regione per reati nel ciclo dei rifiuti: 709 illeciti penali, -2,3% rispetto al 2023, e la settima regione per reati contro il patrimonio culturale (161), ma almeno è la prima come controlli.