ROMA. È stata respinta l’istanza presentata dai legali di un gruppo di 104 cittadini No Ponte che avevano accusato la Stretto di Messina Spa di danno ambientale. È quanto emesso dalla XVII sezione del Tribunale delle Imprese di Roma, per la quale “Non c’è alcun pregiudizio evidente in quanto la Stretto di Messina agisce in base a una legge dello Stato e le procedure di approvazione del progetto definitivo sono ancora in corso”. Il gruppo adesso è stato condannato a pagare le spese, per l’importo di 340mila euro.

“La Sentenza – ha dichiarato l’AD Pietro Ciucci – è un importante risultato. Sin dall’inizio eravamo fiduciosi sull’esito avendo rilevato i motivi dell’inammissibilità e con la consapevolezza che l’obiettivo dei ricorrenti fosse unicamente quello di rallentare le procedure in corso e le prossime scadenze del progetto. Valutazione che ha trovato riscontro nella Sentenza che ha rilevato motivazioni ‘del tutto evanescenti ed ipotetiche in assenza di alcun effettivo danno ambientale’, mancando perfino le prove di residenza dei ricorrenti nei luoghi di costruzione del ponte. Ci tengo a sottolineare che abbiamo sempre cercato e privilegiato il dialogo con il Territorio nell’obiettivo individuare le migliori forme di collaborazione affinché la realizzazione dell’Opera rappresenti un valore condiviso e questo continua ad essere il nostro modo di operare. Ricordo inoltre i 140 cittadini, in prevalenza residenti nei comuni di Messina e Reggio Calabria, che hanno depositato un intervento volontario per contrastare l’iniziativa giudiziaria della ‘class action’”

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